Trieste, sparatoria in Questura: fratelli dominicani uccidono due poliziotti
Gli spari al commissariato centrale e il tentativo di fuga. Alejandro, affetto da difficoltà psichiche, chiede di andare in bagno. Gli agenti lo accompagnano, ma all’improvviso lui ingaggia una colluttazione: riesce a sfilare la pistola dalla fondina di un poliziotto e spara, probabilmente fino a scaricare completamente il caricatore. “Spari a bruciapelo”, li definirà poi la Questura nella ricostruzione. Un’azione fulminea che non ha lasciato ai poliziotti la possibilità di difendersi e reagire. A terra restano due agenti, mentre il fratello Carlysle fugge nei sotterranei dello stabile, Alejandro Augusto si lancia in una disperata fuga: esce, ferisce un piantone, tenta di entrare in un’auto della stessa polizia. Ma fuori ci sono altri agenti che sparano, lo feriscono e lo immobilizzano.
Un video e i nomi dei due poliziotti uccisi. In un video diffuso dall’emittente locale Tele4 si vede il 29enne a terra all’esterno della Questura. L’uomo, ferito durante il tentativo di fuga, si rivolge al fratello e urla: “Vieni a prendermi… non voglio l’ambulanza… sto morendo”. Gli agenti uccisi sono Pierluigi Rotta, agente scelto di 34 anni, e Matteo Demenego, 30enne. Rotta, originario di Pozzuoli (Napoli), era figlio di un poliziotto, attualmente in pensione, che ha lavorato nel capoluogo partenopeo. Dolore e sgomento negli uffici della Questura di Napoli e in tutti i commissariati e caserme d’Italia per questo tragico episodio che ha spezzato due giovani vite.