Tunisino pestato nel carcere di San Gimignano: 15 gli indagati, sospesi 4 agenti
Abusi e minacce che andavano avanti da chissà quanto tempo nel carcere di San Gimignano in Toscana. A fare esplodere il bubbone, è stato il pestaggio di un detenuto tunisino l’11 ottobre dell’anno scorso.
Secondo le confessioni di alcuni testimoni, a metà pomeriggio le guardie penitenziarie vanno a prendere il 31enne per trasferirlo da una cella a un’altra. Ma, fatto anomalo, si presentano in 15.
L’uomo pensa di andare a fare la doccia, invece “Una guardia gli ha messo un ginocchio alla gola”, “gli hanno calato i calzoni” e giù botte. Lo trascinano in cella a braccia e lo lasciano lì, privo di sensi”, raccontano altri detenuti che hanno assistito alla brutale aggressione, testimoniata parzialmente anche dalle immagini delle telecamere interne al carcere.
Nell’inchiesta della procura di Siena sono iscritti nel registro degli indagati 15 agenti penitenziari, mentre è stata disposta la “sospensione immediata” per quattro di loro, accusati di aver torturato dei detenuti (è la prima volta che il reato di tortura viene contestato a dei pubblici ufficiali).
Nell’avviare l’iter dei provvedimenti amministrativi di propria competenza, il Dap confida “in un accurato e pronto accertamento da parte della magistratura”, ma al tempo stesso esprime “la massima fiducia nei confronti dell’operato e della professionalità degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria che svolgono in maniera eticamente impeccabile il loro lavoro”.
Le accuse formulate dalla Procura di Siena: vanno dalle minacce alle lesioni aggravate, al falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale, alla tortura.