Ucciso a calci e pugni, i fratelli Bianchi si difendono: Willy “non lo abbiamo toccato”
Si chiamano Marco e Gabriele Bianchi, rispettivamente di 24 e 26 anni. Sono di Artena, comune a pochi Km da Roma e insieme a Mario Pincarelli, 22 anni , e al 23enne Francesco Belleggia, sono stati arrestati dopo aver massacrato a Colleferro, con pugni e calci sul volto, Willy Fonteiro Duarte, un 21enne intervenuto per tentare di placare una rissa e per difendere un amico.
In comune hanno la passione per le arti marziali, per i tatuaggi e per i simboli paramilitari e sebbene così giovani, hanno già piccoli precedenti penali alle spalle.
I due fratelli Bianchi però si dichiarano innocenti: Willy “non lo abbiamo toccato – hanno spiegato al gip di Velletri che ha interrogato i due nel carcere romano di Rebibbia -. Siamo intervenuti per dividere una rissa. Abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati”. A sentire il loro difensore, i due fratelli si sono dichiarati “dispiaciuti e distrutti” perché ritenuti responsabili “di un omicidio che non abbiamo commesso”.
In attesa di capire come siano realmente andate le cose, nei prossimi giorni, potrebbero esserci indagini patrimoniali sui due, per verificare se il loro tenore di vita sia in linea con la situazione economica. I due ragazzi, che hanno precedenti di polizia per spaccio e lesioni, risultano ufficialmente nullatenenti, ma sui loro profili social compaiono foto che li ritraggono in alberghi di lusso a Positano, in campagna in Umbria, in barca a Palmarola e spesso con indosso abiti griffati.
Nel frattempo è ancora sotto shock, Federico, l’amico 21enne che Willy, avrebbe cercato di difendere, pagando con la vita: “è morto per difendere me e io questa cosa non potrò mai dimenticarla. Sembravano dei folli, delle furie scatenate. Willy era buono, generoso e quando ha capito che il bersaglio ero io, si è messo in mezzo per placare gli animi ma quelli erano come impazziti. Venti minuti di terrore mentre Willy gridava di smetterla perchè non riusciva più a respirare”. Insomma secondo il racconto, era proprio Lorenzo, amico di Willy e compagno di corso per chef, la vittima designata del pestaggio.
Gli investigatori al momento, sembrano escludere il movente razziale e politico nell’omicidio. Il fratello maggiore di Gabriele e Marco Bianchi, Alessandro ha detto in lacrime: “Darei la mia vita per far tornare a sorridere quel ragazzo. Siamo distrutti. I miei fratelli non hanno giustificazioni ma di una cosa sono certo: a sferrare il colpo letale non possono essere stati loro”.