Udine, anziana uccisa a coltellate: fermato il vicino di casa
L’omicida della porta accanto. A Udine una donna di 74 anni, Lauretta Toffoli, è stata trovata morta ieri pomeriggio nel suo appartamento in uno stabile Ater. A ucciderla, presumibilmente, Vincenzo Paglialonga, suo vicino di casa, fermato come indiziato principale. A dare l’allarme il figlio dell’anziana donna che, arrivato sul posto per farle visita, ha trovato sua madre seminuda e con il corpo martoriato da tagli e coltellate.
L’uomo è stato prima fermato dalla polizia e poi arrestato per evasione dagli arresti domiciliari. Ora Paglialonga si trova in carcere. Interrogato nella tarda serata di ieri (sabato), si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma, a suo carico, la polizia giudiziaria ha rintracciato gravi indizi di colpevolezza. La pista più accreditata è quella di una rapina finita male.
La zona del delitto è stata isolata dalle forze dell’ordine per tutti i rilievi e gli accertamenti del caso, portati a termine dalla squadra mobile e dalla polizia scientifica. Sono in corso ulteriori indagini coordinate dalla Procura di Udine, condotte dal sostituto procuratore Claudia Finocchiaro.
Nel frattempo, da fonti investigative è emerso che Paglialonga aveva commesso una rapina nello stesso palazzo circa quattro mesi fa, a casa di un’altra signora. In quella circostanza, l’uomo aveva minacciato con una scacciacani la vicina e le aveva rubato portafogli e cellulare. In un secondo momento, aveva nascosto la refurtiva in un appartamento disabitato al quale riusciva ad accedere tramite un balcone.
Dopo la denuncia del fatto era stato arrestato dalla polizia ma, a causa delle sue gravi condizioni di salute, era stato messo ai domiciliari, dai quali però – anche in questo caso – era evaso pochi giorni più tardi. Rintracciato e arrestato, per lui era stata disposta la custodia cautelare in carcere. L’uomo ha passato tre mesi e mezzo nel carcere di Pordenone. Da qui era uscito soltanto venerdì pomeriggio, perché le sue condizioni di salute si erano aggravate ed erano incompatibili con la detenzione. Ed era rientrato nella sua casa di Udine. Qualche ora più tardi, tra l’una e le due di notte, l’omicidio di Lauretta Toffoli.
Tre anni prima, nel 2019, la donna era stata aggredita da suo figlio, lo stesso che ieri ha dato l’allarme in seguito al ritrovamento del cadavere. In quella circostanza, l’uomo accoltellò la madre all’addome. Fu lui stesso a chiamare i soccorsi e a finire in manette. L’anno dopo fu però dichiarato incapace di intendere e di volere, sulla base di una perizia psichiatrica, e dunque fu assolto e rimesso in stato di libertà.