Vaiolo delle scimmie, lo Spallanzani: “Virus nel liquido seminale”
L’Organizzazione mondiale della Sanità in un aggiornamento dati pubblicato il 10 giugno, fa sapere che in Italia sono saliti a 29 i casi di vaiolo delle scimmie. In generale, però, i numeri più alti nell’area europea, sempre secondo l’Oms, si registrano in Gran Bretagna con 321 casi. Seguono: la Spagna con 259 e il Portogallo con 191.
Ottimo risultato raggiunto dall’Istituto Spallanzani di Roma. I ricercatori, infatti, sono i primi al mondo a scoprire che il virus responsabile del vaiolo delle scimmie, può essere presente nel liquido seminale di una persona affetta da questa malattia in una forma capace di replicarsi.
Le modalità di isolamento. Il virus è stato isolato nei laboratori dell’Istituto, proprio dal liquido seminale prelevato da un paziente 6 giorni dopo la comparsa della febbre e, in coltura cellulare, si è dimostrato capace di infettare e di replicarsi in laboratorio.
Dati statistici. La presenza del materiale genetico del virus è stata rilevata nel liquido seminale di 6 dei 7 pazienti studiati allo Spallanzani; ma va detto che in questo caso il virus è stato anche isolato in coltura. Adesso gli stessi ricercatori stanno conducendo ulteriori studi sulla durata e persistenza del virus nello sperma e in altri materiali biologici, al fine di comprendere a fondo i meccanismi della trasmissione da uomo a uomo.
L’importanza della scoperta. Questa straordinaria scoperta potrebbe in particolare far luce sul ruolo della trasmissione sessuale, ipotizzata nel contesto dell’attuale focolaio che ha coinvolto oltre mille casi, segnalati da 28 Paesi del mondo e in cui tale infezione non è endemica.
Questo risultato fa seguito al lavoro dell’Istituto su Monkeypox. Un lavoro che ha portato all’identificazione dei primi casi italiani, oggetto di un articolo sulla rivista del Centro europeo per il controllo delle malattie Eurosurveillance e al primo sequenziamento di Monkeypox virus in Italia; un fatto che ha dimostrato l’appartenenza del virus al ceppo responsabile dell’attuale diffusione internazionale.