Verso la Fase 2. Cosa riparte in Italia domani
Domani, 4 maggio, in Italia inizia la fase 2. Scatta la possibilità di far visita a coniugi, conviventi, partner delle unioni civili, parenti fino al sesto grado, affini fino al quarto grado come i cugini del coniuge. E a persone “legate da uno stabile legame affettivo”, come i fidanzati ma non, precisano fonti di governo, gli amici.
Via libera anche all’attività motoria non solo nei pressi della propria abitazione e nei parchi. Non si può uscire dalla propria regione, se non – una volta sola – per tornare nella propria residenza o domicilio, se per il lockdown si era rimasti bloccati altrove. Resta il divieto anche per le seconde case: “Non è tra gli spostamenti per necessità”, spiegano fonti di governo per dissipare i dubbi.
Ripartono la manifattura, le costruzioni, il commercio all’ingrosso legato ai settori in attività, che vanno da tessile e moda, ad automotive e fabbricazione di mobili. Secondo i consulenti del lavoro torneranno in ufficio o in azienda 4,4 milioni di persone, mentre altri 2,7 milioni resteranno a casa. Sono raccomandati orari differenziati e, ove possibile, smart working.
I fedeli, invece, potranno tornare a partecipare di persona alle messe “probabilmente entro la fine del mese”. A indicarlo è Avvenire, quotidiano della Cei, dopo che il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, ha annunciato un accordo di massima “che consentirà, nelle prossime settimane, sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica del coronavirus, di riprendere la celebrazione delle messe con il popolo”.
Per quanto riguarda la scuola. Lucia Azzolina dichiara che si tornerà tra i banchi a settembre con la possibilità di “una didattica mista”, in parte in presenza e in parte online. “Mai parlato di doppi turni”, precisa la ministra dell’Istruzione. L’ipotesi è quella di dividere le classi: la metà degli studenti andrà a scuola per metà settimana, poi toccherà all’altra metà. Da domani, invece, potranno essere svolte sessioni d’esame e sessioni di laurea in presenza.
A impensierire è la tenuta dei trasporti, tra ingressi contingentati su bus e metropolitane, distanze di sicurezza da rispettare e rischio di lunghe code di auto. Viene incentivato l’uso della bicicletta, alcuni Comuni sono già al lavoro per aumentare le piste ciclabili. Anche per questo arriva un’ordinanza del Mise per riaprire i negozi di bici e monopattini, per l’acquisto dei quali dovrebbe arrivare un incentivo nel prossimo decreto economico. Diventano più facili gli spostamenti nella Regione e sembrano allentarsi – ma si attendono indicazioni dal Viminale – gli obblighi di autocertificazione.
Il dpcm firmato il 26 aprile da Conte prevede mascherine per tutti, sia nei luoghi accessibili al pubblico, sia sui mezzi di trasporto. Si possono usare anche mascherine autoprodotte ma sono esentati i bambini sotto i sei anni. I bambini possono godere della riapertura dei parchi e delle ville, dove però restano chiuse le aree giochi. Resta comunque il divieto di assembramento, non solo nei luoghi pubblici ma anche in quelli privati.
Quelle elencate finora sono le regole a livello nazionale ma le Regioni sono tutt’altro che allineate e ognuna redige ordinanze ad hoc per il proprio territorio.