Arrestato il pirata della strada: Angela uccisa da un carrozziere che poi ha riparato l’auto
Il cerchio si è chiuso: il pirata della strada che domenica sera ha investito e ucciso la 16enne Angela Vignaga, adolescente che viveva a Castello di Arzignano con la famiglia, è stato formalmente accusato dei reati di omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga, e si trova da stanotte in carcere alla casa circondariale di Vicenza, in attesa della convalida dell’arresto.
Si tratta di un uomo di 54 anni di Arzignano, Luciano Vaccari, titolare di una carrozzeria a Chiampo. Ieri nel tardo pomeriggio la svolta decisiva alle indagini – condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Vicenza e della Compagnia di Valdagno, con il prezioso supporto della polizia locale Ovest Vicentino e coordinate dalla pm Brunino della Procura di Vicenza -, che hanno permesso di identificare il presunto investitore.
E’ certo che c’era lui al volante della Fiat Panda di colore bianco immortalata dall’occhio elettronico delle telecamere di videosorveglianza privata, e che viaggiava solo al momento della disgrazia: l’uomo ha ammesso infatti le sue colpe, dicendo però di aver sentito il colpo ma non ricordare e di essersi reso conto solo il giorno successivo delle conseguenze della sua azione. Fondamentale anche il contributo dei residenti della zona, che hanno fornito elementi utili per l’individuazione del proprietario del mezzo, mentre gli investigatori per due giorni scrutavano fotogramma per fotogramma i filmati acquisiti già all’indomani del tragico incidente. Per volere della Procura che indaga sull’accaduto al momento il nome dell’indiziato del delitto non è stato reso noto, si teme infatti un linciaggio mediatico peraltro già in corso sui social, dove si è riversata la rabbia della gente comune.
Si chiede rispetto per le due famiglie coinvolte nella drammatica vicenda, quella segnata da un lutto straziante, e quella attaccata dall’infamante accusa corroborata da indizi pesanti, se non ormai incontrovertibili alla luce dei fatti. La giustizia, in ogni caso, farò il suo corso. L’uomo, concittadino della vittima, non avrebbe precedenti di polizia. Oltre a non essersi costituito di propria iniziativa, ad aggravare la sua posizione la conferma che il giorno dopo aveva riparato l’utilitaria nella sua carrozzeria. L’impatto tra la parte anteriore destra della Panda e il corpo della sfortunata ragazza, che passeggiava con il cane domestico fra le 21 e le 21,30 di domenica, è stato letale: sarebbe stata sbalzata e trascinata per alcuni metri sull’asfalto, dove è rimasta senza vita, a un centinaio di metri dalla sua casa.
Questa la ricostruzione in sintesi in base ai rilievi, che hanno permesso di raccogliere alcuni frammenti a terra compatibili con modello e marca del veicolo ora sotto sequestro. Fattore che costituisce un’ulteriore prova della colpevolezza del 54enne, coniugato ma senza figli. Non ci sono dubbi sul fatto che viaggiasse da solo domenica sera, di rientro verso la sua abitazione. Avrebbe ammesso le sue responsabilità in sede di interrogatorio nella serata di ieri, senza però fornire una sua versione dettagliata dei fatti, trincerandosi dietro un “non ricordo”. Facile intuire, quindi, che al momento del tragico evento potesse non essere lucido al volante, circostanza quasi impossibile da accertare a distanza di oltre 48 ore. Come noto, i soccorsi sul posto sono risultati vani, nonostante l’impegno di una coppia di passanti che lavora in campo sanitario e il prodigarsi del personale di soccorso del Suem giunto da Arzignano.
Stasera alle 20.30 la comunità locale ha organizzato una fiaccolata silenziosa in memoria della giovane liceale, lungo le vie cittadine di Arzignano, dal parco di via Pozzetti fino al luogo dove Angela Vignaga è stata travolta. L’ultimo saluto è stato fissato per venerdì 21 agosto al mattino alle 10, nella chiesa parrocchiale di Castello: un funerale di una ragazza di appena 16 anni da compiere, che cantava nel coro locale e amava il nuoto, a cui nessuno mai avrebbe voluto partecipare.