Bimba di soli 2 anni stroncata da meningite fulminante. Inutile la corsa in extremis al San Bortolo
Nemmeno la corsa tempestiva in uno dei tre poli specializzati di rianimazione pediatrica del Veneto è servito per salvare, nei giorni scorsi, una bambina di appena due anni di età. E’ stata uccisa da una forma non contagiosa di meningite batterica, di tipo fulminante, che nell’arco di 48 ore l’ha assalita.
Una febbre improvvisa e altri sintomi che hanno fatto precipitare le sue condizioni di salute fino alla morte nel corso del week end, tutto questo nonostante il prodigarsi di più medici esperti in una fase dell’ospedale di San Bonifacio – la famiglia e la piccola sono residenti in una località di confine tra le due province -, prima di venire affidata domenica scorsa all’èquipe specialistica del polo berico.
Purtroppo, tardi per affrontare e debellare una subdola malattia virale che troppo spesso non lascia scampo. Poche ore dopo il ricovero in massima urgenza la bambina è spirata, a causa dello shock che l’infezione batterica ha provocato proliferando negli organi vitali dal sistema nervoso. L’esordio dei sintomi è stato improvviso, e in poche ore i genitori si sono resi conti che la situazione si stava aggravando, rivolgendosi dopo un consulto al pronto soccorso del centro sambonifacese.
La cura antibiotica somministrata alla piccola malata, però, non ha sortito gli effetti sperati, lasciando spazio a un susseguirsi di peggioramenti repentini che hanno avuto l’esito letale. La bimba è spirata nel corso della mattinata di lunedì, a distanza di poche ore dal ricovero al San Bortolo di Vicenza, dove il più delle volte la perizia degli specialisti del settore e l’applicazione delle tecniche di cura più avanzate consentono di salvare la vita a chi viene colpito dall’assalto dei batteri nocivi.
Purtroppo, come in questo caso senza lieto fine, per poter intervenire in maniera efficace e reprimere gli effetti dell’attacco virale la tempestività di diagnosi risulta fondamentale.