Duro colpo della Guardia di Finanza allo spaccio di cocaina, eroina e hashish
Duro colpo al mercato della droga berico, quello inferto dalla guardia di finanza vicentina con l’operazione Slash. Sono infatti 900 gli episodi di spaccio di droga accertati, per un totale di oltre quattro chili di stupefacenti (4,2 per l’esattezza) tra cocaina, eroina e hashish per un valore di oltre 300 mila euro sul mercato. Un flusso consistente che ha alimentato il mercato della droga del capoluogo berico, fulcro delle attività illecite che sono state accertate dalle Fiamme Gialle.
Dalle prime luci dell’alba i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza con l’ausilio di unità cinofile stanno eseguendo per questo sette misure cautelari (sei in carcere e una ai domiciliari) disposte dal giudice per le indagini preliminari di Vicenza nei confronti di tre tunisini (J.F. di anni 29, K.S. di anni 25 e A.S. di anni 35), due algerini (C.M.A. di anni 27 e Z.R. di anni 31), un italiano (Q.F. di anni 41) e un marocchino (H.R. di anni 39).
Nel corso dell’operazioneontesto sono state eseguite anche 14 perquisizioni di luoghi e di persone, che hanno riguardato gli arrestati e loro abitazioni.
È stato, inoltre, perquisito un negozio di telefonia del centro storico di Vicenza, il cui titolare è stato denunciato per favoreggiamento, con l’accusa di aver rifornito l’organizzazione criminale di numerose schede telefoniche intestate a soggetti inconsapevoli o, addirittura, a persone inesistenti, per evitare che fossero ricondotte alle persone che realmente le utilizzavano.
L’operazione, coordinata dai Sostituti Procuratori Giulia Floris e Hans Roderick Blattner è stata possibile grazie a intercettazioni telefoniche, pedinamenti e appostamenti durati per quasi un anno.
Risale, infatti, al febbraio scorso, la morte di uno dei principali indagati a causa dell’ingestione di cocaina durante un blitz nei pressi di un supermercato in viale San Lazzaro: alla vista dei finanzieri il trentaduenne tunisino A.M.A. ingerì una notevole quantità di cocaina, addentando la busta di cellophane che la conteneva e che si trovava all’interno della sua auto. La conseguenza del gesto fu un arresto cardiaco fulminante, che rese vano ogni tentativo di soccorso. Nell’auto fu poi trovato il restante contenuto del sacchetto: 35 grammi di cocaina in “sasso”.
Le indagini successive a quell’episodio permisero di individuare il fornitore del tunisino: il marocchino H.R. di 39 anni, arrestato in provincia di Brescia dai finanzieri vicentini qualche settimana più tardi e trovato in quella circostanza in possesso di circa 30 grammi di cocaina.
Nel corso dell’intera indagine, sono stati denunciati anche altri due italiani, clienti dell’organizzazione criminale, dalla quale si rifornivano a loro volta.
Gli arrestati di oggi sono perlopiù stranieri irregolari in Italia, che vivono esclusivamente dei proventi di attività illecite. Alcuni sono considerati dalle forze dell’ordine socialmente pericolosi, in quanto responsabili di importanti precedenti per risse, accoltellamenti e altri reati contro la persona.
L’attività odierna delle fiamme gialle si aggiunge ad un servizio di vigilanza finalizzato al contrasto dei traffici illeciti svolto dai finanzieri del Comando Provinciale vicentino che proprio nei giorni scorsi aveva portato all’arresto in flagranza di reato di due tunisini e alla denuncia di un loro connazionale, con il contestuale sequestro di circa 60 grammi di cocaina.
La complessa indagine condotta dai militari dalle Fiamme Gialle di Vicenza ha messo in luce – per l’ennesima volta – l’esistenza di un nutrito numero di soggetti nordafricani (privi di permessi di soggiorno), che hanno intessuto un fiorente commercio di droga in centro a Vicenza. Una situazione – per la Guardia di Finanza, resa ancora più preoccupante se si pensa che i principali clienti-consumatori di droga (e si parla principalmente di cocaina ed eroina) sono giovani ragazzi italiani attratti da questo killer spietato e silenzioso, ormai disponibile sempre più a buon mercato.