Enpa bombardato di telefonate con richieste di adozione dopo la scoperta del canile-lager privato
La vicenda del cosiddetto ‘canile lager’ di Restena, scoperto dalle forze dell’ordine nei giorni scorsi, che ha portato al sequestro di 11 cani, ha sollevato molto sdegno fra i cittadini di Arzignano e non solo. Dopo la diffusione della notizia si è ingenerata, oltre che preoccupazione, anche confusione fra i cittadini: in queste ore infatti il canile di Arzignano di via Busa, gestito dall’Enpa, è bombardato di telefonate di cittadini che chiedono se la notizia riguarda in qualche modo il canile pubblico di Arzignano.
“Sia i volontari che il canile –ci dice la presidente Enpa, Veronica Molinari- vengono contattati dai cittadini che chiedono chiarimenti. Riceviamo telefonate per sapere se siamo noi il ‘canile lager’ e si chiede anche di poter adottare i rottweiler. Vorrei sgomberare ogni dubbio. L’operazione delle forze dell’ordine riguarda un privato cittadino. Non siamo noi il ‘canile lager’ e siamo sempre pronti per far vedere alla cittadinanza che siamo un rifugio per animali abbandonati, in cui si parla solo di amore e di cure. Ricordo anche i cani sono sotto sequestro e non si trovano nella nostra struttura. In prima istanza ci era stato chiesto di accoglierli ma purtroppo non abbiamo spazio a sufficienza. I rottweiler e il labrador sono stati portati al canile di Vicenza”.
Il canile di via Busa ospita circa un centinaio di animali e attorno a questa storica struttura orbitano circa 50 volontari. Ogni anno, mediamente, più di cento animali vengono adottati.
“Mi spiace per questa confusione generata dai titoli di stampa e qualche volta dalla mancanza di attenzione dei lettori”, ci dice il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin. “Il canile di Arzignano è un autentico fiore all’occhiello per la nostra città. Ha convenzioni con altri Comuni e tutti apprezziamo il lavoro di assistenza rivolto ai cani da parte dell’Enpa. Il cosiddetto ‘canile lager’ scovato dalle forze dell’ordine è di proprietà di un privato che ora dovrà fare i conti con la giustizia. Vorrei ricordare che la filosofia che sta alla base del lavoro dei volontari è esattamente opposta a quella di oscuri personaggi che andrebbero puniti severamente. Non è giusto associare a questi episodi i volontari che dedicano tempo libero e risorse economiche per accudire gli animali”.