Ghiaccio, al Suem 118 una chiamata ogni due minuti per fratture da cadute e incidenti stradali
“Se si fosse messo più sale e prima, avremmo avuto qualche trauma in meno. Nessuna polemica, ma il ghiaccio l’ha davvero fatta da padrone oggi”. Federico Politi direttore della Centrale Operativa Provinciale del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica (Suem 118) non vuole polemizzare, ma la frecciatina la manda a destinazione. E ne ha ben motivo. Martedì è stata una giornata campale, con medici, infermieri e autisti del Suem 118 sotto pressione fin dalle cinque e mezza di mattina e fino al primo pomeriggio per far fronte a tutti gli incidenti e le cadute dovuti al ghiaccio su strade e marciapiedi.
“Le prime chiamate al 118 sono iniziate a quell’ora e la situazione ha iniziato a normalizzarsi solo verso le due di pomeriggio. In poco più di otto ore abbiamo avuto più di 250 chiamate, tanto che siamo stati costretti a mettere due operatori aggiuntivi in centrale operativa” racconta il direttore del Suem per la provincia di Vicenza.
Le chiamate al 118 nella prima parte della giornata di martedì son state quindi mediamente più di trenta all’ora nel vicentino (una richiesta di soccorso ogni due minuti, per più di otto ore, ma c’è da supporre che possano essere stata anche una al minuto nelle prime ore della mattina, per poi diminuire dopo pranzo). In provincia i tempi del ritorno alla normalità sono stati più lunghi: il maggior numero di incidenti ha interessato la fascia pedementana e in particolare le strade provinciali 46 Vicenza-Schio e la provinciale 246 Marosticana, oltre ovviamente alle autostrade A4 Milano-Venezia e A31 Valdastico.
“Oltre agli incidenti ci son state tantissime persone che sono scivolate sul ghiaccio, ma per fortuna non ci sono stati feriti gravi, solo una serie di traumi che richiedevano il trasporto in ospedale. L’incidente più grave? Un settantenne che è scivolato fratturandosi, bacino, femore e i due polsi” spiega Politi.
L’impegno è stato doppio rispetto ai giorni normali e ha richiesto l’attivazione dei mezzi aggiuntivi della Croce Rossa e della Croce Verde, nonché la sospensione dei trasporti non urgenti. “Un lavoro a ritmo continuo, anche per consentire la normale operatività ospedaliera. Credo però che possiamo essere soddisfatti della risposta che siamo riusciti a dare. La macchina dei soccorsi ha funzionato a dovere e ha dato molto lavoro ai reparti di ortopedia di Vicenza e provincia”.