Individuato il pirata della strada, è un ultrasessantenne dell’Alto Vicentino
AGGIORNAMENTO del 26 maggio. E’ Luigi Pozza, 65enne titolare di una malga a Lusiana, l’investitore del ciclista di Cittadella Roberto Brotto. Come riporta Il Giornale di Vicenza, l’uomo è stato intercettato mercoledì mattina dai carabinieri mentre si stava recando in caserma a confessare. L’uomo ha dichiarato di essere “distrutto” dall’accaduto. Sulle prime, stando alle sue dichiarazioni, aveva ritenuto di aver investito un animale e non una persona.
25 maggio
E’ un ultrasessantenne dell’Alto Vicentino il pirata della strada responsabile dell’investimento che lunedì fra Asiago e Lusiana ha provocato la morte del ciclista di Cittadella Roberto Brotto, cinquantenne dirigente amministrativo all’Ulss 6 Euganea. L’uomo, di cui i carabinieri non hanno reso note le generalità, è ora accusato a piede libero di omicidio stradale e omissione di soccorso.
A comunicarlo sono i carabinieri di Bassano, che stanno seguendo le indagini coordinate dal pubblico ministero della Procura di Vicenza Hans Roderich Blattner. Le ricerche di quello che è sembrato fin da subito un investimento sono andate avanti ieri per tutta la giornata, stringendo lentamente il cerchio attorno al guidatore dell’auto che sul posto dell’incidente aveva lasciato specchietto e pezzi di vetro del parabrezza. L’automobilista non si era fermato a prestare soccorso dopo l’investimento.
Dai resti dell’auto (una vettura furgonata) e dalle scrupolose ricerche i militari – che hanno per tutta la giornata messo a confronto modelli di auto con le carrozzerie della zona – i carabinieri erano arrivati a restringere la ricerca attorno all’uomo, quando se lo sono visto arrivare in caserma a Lusiana per costituirsi affermando davanti ai militari “sono io l’uomo che cercate”. L’interrogatorio è andato avanti dal tardo pomeriggio a tarda sera: l’ultrasessantenne avrebbe ammesso le sue responsabilità ma, in evidente stato di shock, avrebbe fornito spiegazioni sconnesse, ossia di non essersi accorto dell’investimento, di essere stato abbagliato dal sole e di aver pensato fosse un animale.
Quello che i carabinieri hanno accertato è che l’urto è stato frontale e molto violento: fatto confermato non solo dalle posizioni in cui sono state trovati il ciclista e la bici (e i grandi danni subiti da quest’ultima) ma anche dai danni trovati nell’auto. L’uomo, infatti, una volta costituitesi ha accompagnato i militari a vedere il veicolo incidentato e questo ha consentito agli investigatori di avere certezza dello scontro frontale. In buona sostanza, l’automobilista viaggiava da Asiago verso Lusiana, mentre il ciclista viaggia in senso ocontrario, ossia era diretto ad Asiago da Lusiana. I militari del comandante della compagnia di Bassano, Adriano Castellari, hanno anche confermato nel corso della conferenza stampa che l’impatto è avvenuto in un tratto rettilineo, quindi senza curve che impediscano la visibilità, e leggermente in discesa per il ciclista.
Nel frattempo sono giunte le prime risultanze dell’autopsia: la morte di Brotto sarebbe sopraggiunta nel giro di pochi minuti, per cui probabilmente inutili.