Maxi traffico di droga: “la banda del 15” stanata tra Mantova e Vicenza, Spagna e Colombia
La “banda del 15” individuata e smantellata dalla Guardia di Finanza, intervenuta in tackle per fermare un’azione delinquenziale coordinata per l’importazione e lo spaccio di cocaina. Uno “sgambetto” da parte delle Fiamme Gialle che interrompe un flusso di affari stimato in 3,3 milioni di euro. Sono 15, non a caso, i soggetti raggiunti ieri da diversi provvedimenti relativi alle indagini in mano alla Procura di Vicenza, 15 gli smartphone usa e getta trovati e sequestrati nel corso di un doppio blitz tra Mantova e il capoluogo berico, e 15 mila gli euro in denaro contanti presi in consegna, in quanto considerati come provento illecito delle attività di traffico di stupefacenti. Undici tra loro sono già stati catturati.
In tutto ciò, spicca nella notizia complessiva diffusa dal Comando provinciale berico della GdF anche il sequestro di un’automobile modificata ad arte con un doppio fondo. Una sorta di cassaforte mobile dove occultare mazzette di denaro e pacchetti di droga, una cautela relativa in caso di controlli stradali. Tra i 15 arrestati figurano 4 cittadini italiani, 8 albanesi e 3 colombiani: tre diverse nazionalità di origine che collaboravano in maniera sistematica per “muovere” sostanze e soldi tra Colombia, Spagna e Italia. Impiegati 100 militari nell’azione di contrasto tra fase investigativa e operativa.
L’azione congiunta di più gruppi di finanzieri è scattata all’alba di martedì 19 novembre, con ausilio di un elicottero del 117. Obiettivo primario: bloccare il rifornimento di stupefacenti dopo un anno di indagini serrate al fine di far cadere nella rete stesa la banda al completo. Cocaina e marijuana a chili che finivano sia in numerose piazze di spaccio in provincia di Vicenza e nel capoluogo, così come nel Mantovano e nel Bresciano, per un giro illecito con ricavi stimanti in oltre 3,3 milioni. Guadagni poi reinvestiti anche nell’acquisto di immobili sia in Italia che all’estero e l’acquisizione di partecipazioni in locali notturno in Spagna. Tra i luoghi oggetto di ispezione alloggi a Vicenza, Isola, Camisano, Colceresa, Arcugnano, Caldogno, Ghedi (Brescia), Asola e Acquanegra sul Chiese (Mantova).
Un terzetto di soggetti implicati negli affari sporchi – tre albanesi – era stato arrestato già nel mese di settembre in un’abitazione di Altavilla Vicentina, considerata una delle basi operative dell’organizzazione: i tre nascondevano 1.200 dosi preconfezionate di cocaina, per un valore di decine di migliaia di euro. Un connazionale, invece, ne deteneva altre 500 che i finanzieri sono certi fossero destinate allo smercio in centro storico di Vicenza, dove abbonda la clientela dal “naso bianco”. La droga era destinata a rifornire “piazze di spaccio” non solo di Vicenza (nei quartieri Prati, San Bortolo, Pomari, Laghetto, Borgo Scroffa e Centro Storico)e di numerosi Comuni della provincia berica, di Mantova e Brescia.
A Monte di Malo, infine, un complice coltivava marijuana in una cascina in apparente stato di abbandono e con restauro in corso. Nell’ispezione furono trovate piante, infiorescenze e sostanza essiccata per circa 90 chilogrammi.
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