Rolex di lusso, la truffa è… puntuale: Fiamme Gialle sequestrano 1,5 milioni di euro
Maxi sequestro di valori a un imprenditore veneto con una sede d’azienda a Vicenza città, nell’ambito del commercio internazionale di orologi di lusso – più modelli dei costosi Rolex – tra l’Estremo Oriente e l’Europa. A portare a termine l’operazione nei giorni scorsi è stata la Guardia di Finanza di Venezia, competente per lo scalo “Aeroporto Marco Polo”, su ordine della Procura di Vicenza.
Il tema saliente su cui sono erano avviate indagini approfondite dai finanzieri lagunari, con “mirino” puntato su un giovane importatore residente nel Trevigiano, torna a coinvolgere una nota famiglia di gioiellieri veneti ed è legato all’introduzione considerata illecita dei preziosi cronografi da Hong Kong, perpetrando una frode fiscale.
Attraverso una ditta di commercio con sede in Olanda, in pratica, si simulava l’acquisto in ambito Ue degli orologi di marca, puntando ad aggirare la legislazione vigente riguardo all’Iva. Si trattava in realtà di un’entità economica fittizia, di fatto inesistente. La vasta documentazione acquisita avrebbe quindi permesso agli investigatori del nucleo economico-finanziario di ricostruire i vari passaggi orditi in maniera truffaldina, con vertice tale P.R., un imprenditore del settore conosciuto e operante anche nel capoluogo berico.
Le imposte evase dalle azienda ricondotte a lui sono state quantificate in 1,5 milioni di euro per poi procedere al sequestro preventivo per equivalente, a tutela delle casse pubbliche in caso di condanna definitiva una volta concluso l’iter giudiziario sulla vicenda. Il quadro delle azioni compiute nella triangolazione Hong Kong-Olanda-Italia e gli incartamenti consegnati dalle Fialle Gialle al Gip vicentino avrebbero fornito elementi di prova solidi a carico del giovane rampollo (di 23 anni) di una famiglia che già dal 2018 – con il padre allora titolare – salì alla ribalta della cronaca per il traffico di Rolex.
In questa indagine risultarono coinvolti anche un finanziere ai tempi operante nel corpo di Venezia e un faccendiere vicentino, oltre ai due figli ventenni del capofamiglia, che invece non risulta coinvolto direttamente in questo “affare”. Ora l’indagato, anch’egli coinvolto nelle precedenti attività ispettive, potrà difendersi in Tribunale e, nel frattempo, regolare la posizione contributiva delle sue attività commerciali.