Salvataggio notturno sul Carega: il vento ferma gli elicotteri, intervengono le squadre a piedi

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Ieri verso le 17.30 il Soccorso alpino di Verona è stato attivato dal Suem su richiesta della Centrale di Trento, per il possibile intervento delle squadre a piedi sul gruppo del Carega, al Rifugio Fraccaroli, nel Comune di Ala, in aiuto di un escursionista vicentino con un trauma cranico e una ferita alla testa, dovuti a una caduta sul sentiero nelle vicinanze dell’edificio.

Dopo numerosi tentativi di avvicinamento infatti, l’elicottero trentino aveva dovuto rinunciare, a causa delle fortissime raffiche di vento e delle nuvole alte. Le squadre veronesi avrebbero impiegato meno tempo nell’arrivare e nel trasporto a spalla della barella. Decollata per provare a salire, l’eliambulanza di Verona emergenza ha dovuto lasciare medico e tecnico di elisoccorso al Rifugio Boschetto, dove ha poi elitrasportato tre soccorritori ed è rientrata, mentre altri volontari sopraggiungevano con mezzi propri al Rifugio Scalorbi.

Una prima squadra veloce si è quindi incamminata trasportando la barella, assieme al medico e al tecnico di elisoccorso, e in meno di un’ora ha raggiunto il Fraccaroli, accolta con ristoro e bevande calde dal gestore. Sul posto il medico ha subito prestato le prime cure al 76enne vicentino, che è poi stato caricato in barella e trasportato al Rifugio Scalorbi tra le potenti raffiche di vento. Dopo una pausa di riposo e bevande calde in Rifugio, la barella è stata trasferita sul fuoristrada del Soccorso alpino, che è sceso al Rifugio Pertica e poi al Revolto, per affidare infine all’ambulanza il ferito, trasportato al San Bonifacio. Con i soccorritori è tornata a valle anche la moglie dell’uomo, partita con il marito alla volta dell’ospedale. Le squadre sono rientrate attorno all’una.