Scritte “No Vax” all’esterno dell’ospedale: attacco a medici e politici. Possamai: “frasi deliranti”
Una serie di scritte realizzate con vernice spray di colore rosso sono apparse stamattina in più punti della città capoluogo berico, in particolare all’esterno dell’ospedale di Vicenza. Subito le reazioni da parte delle autorità locale, tra cui il neosindaco di Vicenza Giacomo Possamai che ha affidato a un video la una dichiarazione di ferma condanna dell’atto di vandalismo, oltre che del messaggio sotteso che porta.
Frasi di accusa alcuna, di propaganda altre, che stanno suscitando sdegno tra i cittadini pur non mancando, sui social, chi elogia l’autore o gli autori di quello che, al di là di prese di parte sul piano ideologico, costituiscono un atto vandalico ai danni del bene pubblico e passibile di denuncia. Alcune sono già state rimosse. “Queste scritte preoccupano, chi attacca la scienza e in questo caso i medici compie un atto gravissimo. La scienza ci ha salvato nel corso della pandemia, la condanna da parte nostra è ferma è decisa”.
Da parte del primo cittadino dunque arriva a distanza di poche ore la presa di posizione a nome della squadra che lo ha sostenuto alle recenti elezioni. Gli imbrattamenti di numerosi luoghi della città di Vicenza vengono definiti dallo stesso Possamai, poi, come “ingiuriosi e irrispettosi, verso il mondo della sanità, in tutte le sue accezioni. Ma anche nei confronti dell’opinione e del volere della maggioranza dei cittadini. E in questo mostrano una preoccupante deriva antidemocratica”.
Numerosi edifici, in diverse zone di Vicenza, sono stati imbrattati cad opera del gruppo che si firma ViVi. Preso di mira anche il perimetro del cimitero di Bertesinella. Atti che si ripetono ciclicamente, da due anni a questa parte. Tra queste, fuori dall’ospedale San Bortolo, “spicca” la frase “Medici pro vax, boia nazisti”. Altre riportano “vaccino=malore improvviso”, “Salvate i bambini”, “il Governo uccide e lo sa”, “Vax=Morte” e non tutte sono state ancora fotografate prima di coprirlw. “È particolarmente grave – commenta il sindaco – che questi attacchi colpiscano l’ospedale e il personale sanitario. Si tratta di medici, operatori, infermieri che hanno pagato il prezzo più alto all’emergenza. Mettendo a rischio e spesso sacrificando la vita, per combattere la pandemia in prima linea, specie nella prima fase quando era un vero corpo a corpo col Covid. Questi eroi non meritano l’ingiuria di chi abbraccia deliranti teorie pseudoscientifiche, e rivendica una presunta libertà che in realtà diventa imposizione pericolosa alla comunità”.
“C’è infatti un ultimo e grave aspetto che merita di essere sottolineato, e rigettato con forza – conclude il sindaco Possamai. Questi gruppuscoli agiscono come se fossero portatori e difensori di un’idea di libertà e persino di democrazia. Ma libertà e democrazia vengono definite non solo dai nostri diritti, ma anche dai diritti degli altri, e quindi dai nostri doveri. Mettere a repentaglio la salute pubblica non può essere un diritto. Pretendere che le proprie opinioni, infondate e rigettate dalla sostanziale totalità della comunità scientifica e medica, si impongano sugli altri significa applicare un modello totalitario: l’esatto opposto del principio che regola le nostre democrazie”.