Sequestrati nei supermercati oltre 500 cosmetici potenzialmente tossici
Nell’ambito di un’operazione nella grande distribuzione, dedicata al controllo delle date di scadenza e stato di conservazione degli alimenti in vendita al cliente, i finanzieri vicentini di diversi gruppi hanno sequestrato di recente dei prodotti di cosmesi considerati pericolosi per le persone. Per la precisione si tratta di 544 articoli contenenti una sostanza tossica conosciuta con l’acronimo Bmhca, un composto chimico che si trova scritto nelle etichette sotto diverse denominazioni (lilialdehyde o butylphenyl methylpropional).
Si tratta di un sintetico assai utilizzato nei cosmetici di più marche del settore, anche tra le più famose, ritirati dal commercio – in Europa dal 1 marzo 2022 ma si badi bene a scopo precauzionale – dopo la scoperta degli effetti potenzialmente cancerogeni e dei danni all’apparato riproduttivo (e ai feti nelle gestanti) riscontrati negli studi scientifici di laboratorio. In tutta Italia la Guardia di Finanza sta effettuando controlli in questo senso. Oggetto delle ispezioni è la catena degli ipermercati Tosano.
Come nel caso della catena di distribuzione di articoli per la casa e la cura del corpo con più filiali nel Vicentino, la direttiva Ue era stata parzialmente ignorata, continuando a vendere prodotti che contengono la sostanza vietata. Dai profumi alle creme per il corpo o prodotti spray deodoranti, ai detergenti, ma anche in additivi per il bucato e shampoo, la stessa è stata impiegata da anni nel settore cosmetico al fine di conferire una fragranza profumata, che ricorda il mughetto. Per i consumatori, l’avvertenza all’acquisto di articoli tra quelli sopracitati consiste nel verificare l’assenza del composto nelle denominazioni già indicate in testa all’articolo, e segnalarne la presenza sugli scaffali alle autorità preposte.
Gli oltre 500 articoli visionati di recente dalle Fiamme Gialle vicentine, e posti subito sotto sequestro sono stati posti a disposizione dell’autorità giudiziaria e, anche in questo caso, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Vicenza 5 persone: i 4 responsabili dei punti vendita supermercati controllati e il legale rappresentante del marchio, non reso noto nel report di Guardia di Finanza per il momento. Tra le case produttrice che utilizzavano il Lilial e derivati, alcune tra le marche più famose: Neutro Roberts, Nivea, Malizia, Bilboa, Vidal, L’Oreàl, Palmolive, Infasil e altre, per una lunga lista.
Altre indicazioni emerse in seguito ai controlli citano le segnalazioni e relative sanzioni di “circa 200 prodotti per l’igiene personale e 956 confezioni contenenti generi alimentari sprovvisti delle indicazioni obbligatorie, previste dalla Legge, in lingua italiana in violazione rispettivamente ai regolamenti europei. Tali ultimi prodotti sono stati ritirati dal commercio e sottoposti a sequestro, con applicazione della sanzione amministrativa per un importo pari a 5.200 euro“.