500 anni dopo Vicenza ricorda Pigafetta: senza di lui nessuno saprebbe dell’impresa di Magellano
1519-1522: sono passati 500 anni dal primo giro intorno del mondo portato a termine dalla spedizione di Ferdinando Magellano. Non tutti sanno che vi partecipò anche un giovane vicentino: Antonio Pigafetta. L’associazione Pigafetta500 si propone di far conoscere il ruolo fondamentale che il cronista della spedizione di circumnavigazione del globo terrestre ebbe nella storica impresa, come racconta ai microfoni di Radio Eco Vicentino il presidente Stefano Soprana (intervista riascoltabile qui sotto).
Antonio Pigafetta era di nobile famiglia, persona molto colta con un grande voglia di esplorare il mondo. Il suo merito fu stato quello di raccontare attimo per attimo la spedizione di Magellano intorno alla Terra: “Magellano è morto durante il viaggio – ha spiegato il presidente di Pigafetta500 – e nessuno saprebbe chi fosse se la penna del giovane vicentino superstite non ne avesse scritto”.
Come noto, nel Cinquecento (il secolo delle scoperte geografiche) era in corso una grande competizione per il commercio delle spezie: il Portogallo aveva già rivendicato la via ad est, che passava a sud dell’Africa, mentre l’impero spagnolo era in cerca un passaggio ad ovest, navigando attorno all’America. Immaginavano già allora che si potesse circumnavigare la terra. Erano tempi nei quali le spezie risultavano essere una merce preziosa più dell’oro, in quanto fondamentali nel campo alimentare e della conservazione dei cibi e in medicina.
Venne dunque organizzata una spedizione di cinque navi con 265 uomini di equipaggio al comando del portoghese Ferdinando Magellano. Pigafetta, uomo della chiesa, che si trovava a Siviglia al seguito del nunzio apostolico Francesco Chiericati quando decide di imbarcarsi in questa impresa: le navi salparono il 14 settembre del 1519, dirette a ovest, verso le Americhe.
Durante i tre anni di viaggio, il nobile vicentino trascrive un resoconto completo sul suo diario: “Pigafetta racconta in maniera scientifica tutto ciò che vede –ricorda Soprana – sembra un cronista di oggi, utilizza uno stile moderno: leggendo i suoi scritti sembra di viverli insieme a lui”. Il suo racconto è stato fondamentale nella storia delle esplorazioni geografiche. Un esempio: l’Oceano si chiama ‘Pacifico’ perché fu proprio il nobile vicentino a descriverlo in questo modo, in quanto nell’attraversata non incontrarono tempeste.
L’8 settembre del 1522, una sola nave, la Victoria, riuscì a rientrare a Siviglia con 18 uomini sopravvissuti, fra cui il vicentino: “Quando Pigafetta ritorna non porta oro, ricchezze, spezie – sottolinea ancora Soprana – ma porta questo diario che ha ancora più valore: è l’unico resoconto dell’intero viaggio”.
L’interesse di Stefano Soprana – che di professione è commerciante orafo con negozio in centro a Vicenza – per Pigafetta è nato quasi per caso: “Un cliente mi ha chiesto perché noi vicentini non valorizziamo come merita Antonio Pigafetta e mi ha regalato un libro che ho letto con grande interesse”. Approfondendo l’argomento, Soprana si accorge come il cronista vicentino sia conosciuto e ricordato in tutto il mondo, dalla Patagonia alle Filippine. Da lì nasce l’idea di ricordare la storica impresa di questo vicentino in occasione del quinto centenario.
Per questo l’associazione ha in programma diversi eventi: “Stiamo costruendo insieme alla Camera di Commercio due percorsi – spiega Soprana – uno si chiama ‘I luoghi di Pigafetta’: un itinerario cittadino per le vie di Vicenza, l’altro ‘Le terre di Pigafetta’, un percorso a sud dei Berici dove i Pigafetta si stabilirono dopo l’arrivo da Firenze. Inoltre l’associazione ha in programma l’evento ‘A tavola con Pigafetta’: la scoperta dell’America ha cambiato la cucina nelle nostre tavola, prodotti come pomodori, patate, fagioli e mais hanno fatto nascere una nuova cucina. La nostra polenta la dobbiamo ai Maya”.
È in fase avanzata di organizzazione anche un’opera lirica insieme alle scuole della città: i musicisti saranno gli studenti del liceo Pigafetta, mentre la scenografia e i costumi saranno realizzati dagli studenti dell’istituto Boscardin.
Soprana ha voluto poi concludere la sua intervista in radio ricordando il messaggio di David Sassoli in occasione dell’avvio delle celebrazioni: “Questa spedizione è stata una spedizione europea, hanno partecipato portoghesi, spagnoli, italiani, tedeschi, greci, inglesi; c’era tutta l’Europa a realizzare questa avventura che ha portato un cambiamento nell’umanità”.
Andrea Falcone
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