I progetti originali di Andrea Palladio dalla carta d’epoca al digitale. Stanziati 75 mila euro
I progetti originali del Palladio saranno visibili a tutti in formato digitale entro un anno e mezzo. Entra nel vivo la campagna di digitalizzazione dei disegni palladiani condotta dal Cisa Andrea Palladio, dai Musei Civici di Vicenza e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, resa possibile dal finanziamento del Ministero della Cultura e annunciata nelle scorse settimane.
I quasi 60 mila euro di fondi Pnrr del Ministero (per l’esattezza 57.300 euro, a cui vanno aggiunti i 14.325 euro garantiti dal Cisa) vanno a finanziare un innovativo progetto digitale per rendere fruibili al pubblico, non solo di addetti ai lavori, i disegni di Palladio conservati a Vicenza (50 disegni in 33 fogli, di proprietà del Comune, custoditi al Palladio Museum).
Con i disegni digitalizzati, che diventeranno consultabili tramite due postazioni multimediali (installate una al Palladio Museum, l’altra ai Musei Civici di Vicenza a Palazzo Chiericati), grazie alla tecnologia touchscreen sarà disponibile agli utenti un corredo aggiornato di informazioni storiche e scientifiche sul prezioso corpus palladiano, il più grande in territorio italiano oltre a quello importantissimo del Royal Institute of British Architects (RIBA) di Londra. Nell’ambito dell’importante progetto è in corso proprio in questi giorni al Palladio Museum la prima fase di acquisizione digitale dei disegni originali del celebre architetto, un’operazione che avviene secondo un’innovativa metodologia di acquisizione tridimensionale messa a punto dall’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna in collaborazione con l’Università di Urbino Carlo Bo. L’équipe di esperti delle due Università – guidati dal prof. Marco Gaiani – sta lavorando fianco a fianco con lo staff del Centro palladiano che, sotto la supervisione della Soprintendenza e in coordinamento con i Musei Civici, vigila tutti i passaggi che coinvolgono la movimentazione dei preziosi e delicatissimi materiali.
La tecnica di acquisizione digitale delle immagini, già testata per alcuni singoli disegni di Leonardo da Vinci come il celeberrimo Uomo Vitruviano delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, viene applicata per la prima volta all’intero corpus di un autore; per essere applicata al caso palladiano è stata ulteriormente sviluppata e affinata dai ricercatori, sia dal punto di vista metodologico che scientifico, fino a realizzare uno specifico stativo (il basamento che sostiene la fotocamera ) che consente la digitalizzazione in totale sicurezza. I disegni originali di Andrea Palladio sono riprodotti con una risoluzione superiore ai 100 megapixel tramite una fotocamera Hasselblad, erede di quelle impiegate nelle missioni della Nasa sulla Luna.
Per la prima volta questa acquisizione dell’immagine ad altissima definizione avviene restituendo non solo la riproduzione fedele dell’aspetto bidimensionale del foglio, ma anche la tridimensionalità materica, rendendo quindi in 3D le increspature della carta e le tenui linee di costruzione tracciate da Palladio a secco con uno stilo d’avorio, e non meno importanti di quelle a inchiostro. L’innovativo progetto – della durata prevista 18 mesi – viene realizzato grazie al proficuo rapporto di collaborazione e sinergia che negli anni si è stabilito tra il CISA Andrea Palladio, i Musei Civici e la Soprintendenza; l’operazione non si limita però ad una mera digitalizzazione fine a sé stessa, ma rientra in un più ampio programma di valorizzazione dei disegni di Palladio in deposito e consultazione al Palladio Museum.
Il progetto ha come obiettivo finale la costruzione di una banca dati con le informazioni storiche e critiche sulle opere, quelle relative ai restauri e alle analisi approfondite degli originali, radunando assieme per la prima volta la preziosa documentazione conservata ai Musei Civici di Vicenza e alla Biblioteca Civica Bertoliana, rendendo disponibile ad un ampio pubblico il frutto di questo lavoro (i disegni di Palladio digitalizzati e tutte le informazioni emerse nelle fasi di studio). Si tratta di un importante gioco di squadra in ambito scientifico e culturale, certificato dalla qualità della ricerca e dall’esperienza internazionale del Centro palladiano, una mission che il CISA Andrea Palladio porta avanti da oltre 60 anni con il suo consiglio scientifico e gli studi nel campo della storia dell’architettura e in particolare di quella di Andrea Palladio.
Fino al 17 marzo è esposto al Palladio Museum (sala della pietra) un disegno originale di Andrea Palladio che rappresenta lo studio di due cornici antiche, una appartenente a un’edicola del Pantheon a Roma e l’altra proveniente da un edificio non identificato, ammirata dal giovane Palladio nella bottega di uno scalpellino. Il prezioso disegno può essere ammirato nei giorni di apertura del museo, dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 18, compreso nel prezzo del biglietto.