Accordo commerciale tra Ue e Mercosur, Italia e Francia contrarie: ecco i motivi
C’è l’accordo commerciale tra Ue e Mercosur. Ad annunciare l’intesa da Montevideo è stata la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, incasellando il risultato tra le giornate ‘storiche’. Si tratta di “una pietra miliare. Un accordo equilibrato e ambizioso”, ha aggiunto la presidente, che parla di un mercato di 780 milioni di persone che, apre straordinarie opportunità per le imprese europee. “Sessantamila aziende esportano oggi nel Mercosur, trentamila delle quali sono piccole e medie imprese”, aggiunge la presidente, “beneficeranno di tariffe ridotte, procedure doganali più semplici e accesso preferenziale ad alcune materie prime critiche”.
Ma cos’è il Mercosur. Il termuine è la contrazione di “Mercado Común del Sur” e indica l’organizzazione sudamericana, creta nel 1991 sulla falsa riga del mercato unico europeo, tra Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, aperta anche ad altri Paesi associati. Così come in Europa, il gruppo prevede una presidenza di turno, attualmente assegnata all’Argentina di Javier Milei. Tuttavia l’accordo nasce zoppo a causa di un forte dislivello tra le nazioni aderenti. Il Brasile, ad esempio, detiene il 77% del prodotto economico totale dell’organizzazione, mentre l’Argentina il 20%, l’Uruguay il 2% e il Paraguay l’1%. Differenze enormi che si riflettono inevitabilmente, anche sulle dinamiche e sulla gestione del libero scambio.
Nonostante l’esultanza della von der Leyen l’accordo in realtà spacca l’Europa tra favorevoli e contrari. Di questo accordo si parla dal 1999. Nel 2019, l’intesa politica raggiunta era poi fallita per lo stop di vari Stati Ue a fronte delle politiche anti-ecologiche in Amazzonia dell’allora presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Con il ritorno al potere a Brasilia di Luiz Inácio Lula da Silva il negoziato è stato invece riaperto. La Commissione ritiene l’accordo con il Mercosur urgente, dato che in Sud America la Cina è ormai diventata il primo partner commerciale della regione davanti a Ue e Usa.
Cosa prevede l’accordo. In sostanza a seguito dell’intesa, saranno eliminati i dazi per il 93% delle importazioni dal Mercosur nell’Ue, e del 91% in direzione contraria, con un risparmio di dazi per l’Ue pari a 4 miliardi di euro. L’Ue eliminerà il 100% dei dazi sui prodotti industriali provenienti dal Mercosur, su un periodo di 10 anni. Il Mercosur eliminerà i dazi sul 90% dei prodotti industriali europei. Una clausola particolare è per le auto Ue (ora sottoposte dazi del 35%). Si prevede un periodo di transizioni di 18 anni, contro i 15 previsti nel 2019.
Oltre 350 prodotti protetti europei saranno riconosciuti nel Mercosur, tra cui Parmigiano, Prosciutto di Parma, Prosecco. Ci saranno quote per prodotti considerati sensibili, come la carne di manzo, di pollo, o lo zucchero. I Paesi del Mercosur dovranno al contempo rispettare gli standard fitosanitari europei per la salute umana e attuare quelli dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Il Mercosur dal canto suo, si impegna ad aprire alle aziende europee le gare d’appalto. Infine, l’accordo consente alle due parti di introdurre misure nel caso di danni alle relative economie.
Gli schieramenti: Francia e Italia contrari all’intesa. Il presidente francese Emmanuel Macron, da mesi pressato dagli agricoltori che più volte hanno paralizzato il Paese, si oppone fermamente all’accordo definito “inaccettabile” e ribadito in una telefonata alla Von der Leyen, che però approfittando del caos nel governo francese tira diritto. A Macron si accoda anche la ministra per il Commercio Sophie Primas, secondop cui l’intesa di motevideo, “impegna solo la Commissione, non gli Stati membri”.
L’Italia teme che comparti sensibili, come la già citata carne di manzo, pollame, zucchero, etanolo e riso, affronteranno rischi maggiori di saturazione del mercato e perdita di reddito a causa dell’afflusso di prodotti a ‘basso costo’ che si prevede dai paesi del Mercosur.
Da Palazzo Chigi si fa pressing soprattutto sui controlli: “va garantito che le norme europee sui controlli veterinari e fitosanitari siano pienamente rispettate e, più in generale, che i prodotti che entrano nel mercato interno rispettino pienamente i nostri standard di protezione dei consumatori e controlli di qualità”. “Serve un fermo impegno della Commissione a monitorare costantemente il rischio di perturbazioni del mercato e, in tal caso, ad attivare un rapido ed efficace sistema di compensazione, dotato di risorse finanziarie consistenti”, continua la nota.
Spagna e Germania plaudono all’accordo. Dall’atro lato, tra le file dei favorevoli, la Germania vede con favore l’intesa guardando alle sue industrie dell’auto. L’accordo, ha dichiarato il cancelliere Olaf Scholz su X, “creerà un mercato libero per più di 700 milioni di persone, maggiore crescita e competitività”. Per la Spagna è invece un’occasione per rafforzare i suoi già stretti rapporti storici ed economici con l’America Latina. Non a caso il premier spagnolo Pedro Sánchez parla di “ponte economico senza precedenti fra Europa e America Latina”.
La partita è però tutt’altro che conclusa. La Commissione Ue deve ancora decidere la base giuridica per la ratifica. Per raggiungere l’obiettivo è probabile che l’accordo sarà in due parti: separando gli aspetti puramente commerciali da altri come gli investimenti. In questo modo la prima parte di competenza Ue, richiederà solo la maggioranza qualificata degli Stati membri al Consiglio Ue e di quella assoluta al Parlamento Europeo. La seconda parte invece, ha bisogno della ratifica unanime di tutti e 27 i Parlamenti nazionali, con un percorso che si preannuncia molto più faticoso.