Dietrofront di Trump sui dazi: “Pausa di 90 giorni e tariffe del 10%, ma non per la Cina”


Passo indietro a sorpresa di Donald Trump che ha deciso di stabilire una pausa di 90 giorni sui dazi reciproci entrati in vigore pochi giorni e che hanno messo in crisi l’economia mondiale con le borse in forte difficoltà. Le tariffe saranno al 10% per tutti quei Paesi che hanno manifestato l’intenzione di negoziare. Tra questi non figurano il Messico, il Canada e la Cina, con cui la guerra commerciale prosegue al rialzo con Trump che ha deciso di aumentare i dazi al 125% dopo che Pechino aveva annunciato, a sua volta, tariffe dell’84% sul made in Usa.
Trump: “Presidente Xi è un uomo orgoglioso”. Tuttavia dalle ultime dichiarazioni del tycoon sembra che uno spiraglio per la mediazione possa aprirsi anche nei confronti del ‘Dragone’. Il presidente Xi è un uomo orgoglioso. Lo conosco molto bene, e non sanno bene come procedere. Ma troveranno una soluzione. Stanno cercando di capirci qualcosa, ma vogliono raggiungere un accordo”. “È stata una decisione del presidente aspettare fino a oggi”. “Ci vuole coraggio a fare quello che ho fatto”, ha aggiunto il tycoon. Per il tycoon l’accordo è possibile anche con l’Ue. Donald Trump è convinto che riuscirà a trovare un accordo sui dazi anche con l’Unione europea: “Certo, è possibile anche con loro”, ha detto il presidente americano alla Casa Bianca. Per il prossimo cancelliere tedesco Friedrich Merz la sospensione dei dazi decisa è stata “una reazione alla determinazione degli europei”.
Tajani: “la decisione di Trump, può favorire il negoziato”. Il ministro degli Esteri italiano ha accolto favorevolmente l’annuncio di uno stop temporanei ai dazi: “è un segnale che vogliamo interpretare positivamente, è auspicabile che il rinvio di 90 giorni favorisca il negoziato. D’altronde il governo italiano dal primo momento ha scelto un approccio che non favorisca una guerra commerciale che, lo abbiamo capito tutti, danneggerebbe cittadini e mercati americani, europei e di tutto il mondo”, ha aggiunto il vicepremier. I motivi del dietrofront di Trump. Parlando dalla casa Bianca Trump ha spiegato che la sua tattica “ha funzionato forse più rapidamente del previsto”, ma ha ammesso di aver visto “gente un po’ spaventata” dai dazi. In realtà ad aver avuto effetto sembrano piuttosto le pressioni dei Ceo di Wall Street e della Silicon Valley, dei suoi donatori e di molti repubblicani, di Elon Musk, nonché al crollo dei mercati finanziari. Il tutto appesantito ulteriormente dall’allarme sui bond americani, che non sembravano più così tanto un paradiso sicuro.