Donald Trump annuncia i dazi Usa: “20% all’Ue e 25% sulle auto straniere”

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“In America è il giorno della liberazione”: è iniziata così la giornata del presidente americano Trump che come promesso ha annunciato i tanto temuti dazi statunitensi, promettendo una nuova età dell’oro per l’America. “Firmerò un ordine esecutivo storico, andremo a generare dei dazi reciproci: loro applicano a noi, noi applichiamo a loro”, ha detto Trump, parlando di una “vera e propria dichiarazione d’indipendenza economica” e puntando il dito contro le Nazioni che, dice, “si sono arricchite a nostre spese”. “Vedrete presto quello che succederà!”. Quindi ha confermato i dazi al 25% sulle auto prodotte all’estero.

I dazi saranno “la metà” rispetto a quelli applicati dagli altri Paesi ha detto Trump. Ad esempio: alla Cina si applicheranno dazi del 34%, all’Ue che, sottolinea, “ci ha derubato per anni” i dazi saranno del 20%, al Vietnam del 46%, a Taiwan del 32%, al Giappone del 24%, all’India del 26%, alla Corea del Sud del 25%, alla Thailandia del 36%, alla Svizzera del 31%, all’Indonesia del 32%, alla Malesia del 24%, alla Cambogia del 49%, al Regno Unito del 10%. Trump che intende accentrare la produzione di farmaci e acciaio all’interno degli Stati Uniti, ha parlato anche dei “più grandi sgravi fiscali” in arrivo, misure in campo energetico e “protezione dei confini”.
“Zero dazi per chi viene a produrre in Usa”. Per evitare dazi la soluzione è semplice sottolinea Trump: ” Basta venire qui e produrre negli Stati Uniti”, ha detto il tycoon riferendosi alle aziende a cui “non piaceranno” i nuovi dazi, accusandole di fare “manipolazioni valutarie”.

I dazi sul riso e sul latte. Trump ha poi parlato di rincari del 700% sul riso applicati dal Giappone e del 513% dalla Corea del Sud. “Il Canada impone dazi fino al 300% sui nostri prodotti del reparto lattiero-caseario. Non è corretto nei confronti dei nostri agricoltori. Noi abbiamo aiutato il Canada. Perché continuare a farlo? Dobbiamo pensare a noi”, ha detto Trump.
La risposta dell’Ue arriverà in due fasi, ha fatto sapere la portavoce del governo francese, Sophie Primas. La prima dovrebbe arrivare entro “la fine di aprile”. I dazi americani sono un “errore profondo” per cui da parte europea “serve una risposta compatta, serena, determinata”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Anche Giorgia Meloni non nasconde la sua preoccupazione per i nuovi dazi: “quello americano per noi è un mercato fondamentale ed è evidente che l’introduzione di nuovi dazi avrebbe risvolti pesanti per i produttori italiani – continua la premier -. Personalmente ritengo che sarebbe un’ingiustizia anche per molti americani, perché limiterebbe la possibilità di acquistare e consumare le nostre eccellenze solo a chi ha la capacità economica di spendere di più. Bisogna lavorare per scongiurare in tutti i modi possibili una guerra commerciale, che non avvantaggerebbe né gli Stati Uniti né l’Europa: non escludo che, se necessario, vadano immaginate risposte adeguate a difendere le nostre produzioni. La difesa dell’agroalimentare è una priorità per questo governo fin dall’insediamento”.

Per Confindustria il peso dei dazi globali è paragonabile a quello di “un conflitto commerciale” e la possibile escalation protezionistica “può determinare in Italia un -0,4% di Pil nel 2025 e un -0,6% di Pil nel 2026”. Secondo gli industriali, la stima del Pil 2025 si attesta a un +0,6%, contro lo 0,9% previsto ad ottobre e nel 2026, potrebbe salire all’ 1%.