Mercati subito in picchiata alla riapertura. Trump: “i dazi sono una cura necessaria”


Inizia una nuova settimana difficile per i mercati mondiali sempre sotto il peso dei dazi decisi dal presidente statunitense Donald Trump.
Ancora in forte calo le Borse asiatiche che accusano il temuto tracollo alla riapertura dei mercati, in scia alle perdite di Wall Street di venerdì per le incertezze scatenate a livello globale dagli ultimi dazi del tycoon che hanno aumentato i timori di recessione. Tokyo crolla del 7%, Sydney del 6% e Seul del 5%. In forte calo anche i future di Wall Street, col -5,15% del Nasdaq. Shanghai perde il 6,34% (a 3.130,17 punti) e Shenzhen l’8,74% (a 1.818,16 punti). Pesante a Taipei il Taiex (-9,71% a 19.229,43 punti). L’indice Kospi di Seul cede quasi il 5%. Male anche la Borsa di Mumbai (-3,5%) e Singapore (-8,12%).
Petrolio sotto i 60 dollari, per la prima volta dal 2021. Il Light crude Usa segna un tonfo del 2,74%, a 60,29 dollari, mentre il Brent accusa una perdita del 2,65%, a 63,84 dollari. Goldman Sachs, a conferma delle preoccupazioni degli investitori, ha appena portato dal 35% al 45% la probabilità che gli Stati Uniti finiscano in recessione nell’arco dei 12 mesi.
Il presidente americano Donald Trump, ai giornalisti a bordo dell’aereo presidenziale Air Force One, minimizza il panico sui mercati azionari causato dai nuovi dazi, paragonandoli a “una cura” destinata a curare i mali dell’economia americana. “A volte – ha detto – è necessario assumere farmaci per curarsi”. Il presidente americano ha poi aggiunti: “Cosa succederà ai mercati non sono in grado di dirlo. Ma il nostro Paese è molto più forte”.
“Questa settimana ho parlato con molti europei, asiatici, in tutto il mondo. Stanno morendo dalla voglia di fare un accordo” sui dazi, ha sottolineato ancora Trump affermando di non voler fare crollare i mercati di proposito. “No, non è così, ma voglio risolvere il deficit che abbiamo con la Cina, l’Unione Europea e altre nazioni, e dovranno farlo. E se vogliono parlarne, sono aperto a parlare. Ma altrimenti, perché dovrei voler parlare?”.
Sulla possibilità di avere zero tariffe con l’Europa come sostenuto da Elon Musk, il tycooon ha commentato: “L’Europa ha fatto una fortuna con noi. L’Europa ci ha trattato molto molto male” ma “stanno venendo al tavolo. Vogliono parlare, ma non si parla se non ci pagano un sacco di soldi su base annuale”. E sui rischi di inflazione ha affermato: “Non credo che sarà un grosso problema, ricordando che nel suo primo mandato “non abbiamo avuto inflazione”.