Banca Etruria: richiesta danni da 400 milioni di euro
Potrebbe essere salatissimo il conto per gli ex amministratori di Banca Etruria. Il liquidatore Giuseppe Santoni ha, infatti, chiamato gli ex dirigenti in giudizio davanti al tribunale civile di Roma, chiedendo il pagamento di un risarcimento di oltre 400 milioni per i danni causati dalla loro gestione dell’istituto aretino, finito in risoluzione nel novembre del 2015.
Chiamate in causa 37 persone, tra sindaci e diversi componenti dei tre consigli di amministrazione che si sono succeduti dal 2010 al 2015. Tra loro c’è anche Pier Luigi Boschi, padre della sottosegretaria alla presidenza Maria Elena Boschi, vicepresidente della Banca dal 2014. La gestione dei crediti, anche in conflitto d’interesse, è una delle condotte alla base dell’azione di responsabilità promossa del liquidatore della banca, Giuseppe Santoni. Oltre a questo, viene imputata la negligenza nella gestione dell’istituto che avrebbe portato al depauperamento del patrimonio aziendale.
Nel mirino c’è anche il mancato rispetto delle prescrizioni della vigilanza di Banca d’Italia, con particolare riguardo alla mancata fusione con un partner di “elevato standing” chiesta dal governatore fin dal 2013 e mai realizzata. La causa civile procede accanto ai diversi filoni di indagine sul lato penale.