Burocrazia statale, Cgia: Sprechi e lentezze costano al Paese 225 miliardi
La cattiva burocrazia che contraddistingue l’Italia ha un costo considerevole per le tasche del Paese. L’inefficiente funzionamento della macchina pubblica grava su famiglie e imprese per almeno 225 miliardi di euro all’anno. I calcoli arrivano dal centro studi della Cgia secondo il quale le ripercussioni economico finanziarie della miriade di criticità arrivano a misurare oltre 11 punti di prodotto interno lordo all’anno, e dunque più del doppio dell’evasione tributaria e contributiva che si registra nel Paese e che è stimata essere, attualmente, intorno ai 100 miliardi di euro all’anno. Ma cosa intende il centro studi con il termine “malaburocrazia“?
La Cgia fa riferimento alle tante “regole tortuose e complicate della nostra burocrazia statale”, ai “mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione“, alla “lentezza della giustizia civile“, allo “spaventoso deficit infrastrutturale“, ma anche alla miriade di “sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale“. Tutti questi elementi – è convinto l’istituto di Mestre – sono “da tempo una spina nel fianco dell’economia del nostro Paese”. Nell’indagine si rileva anche che l’Italia è solo al 23esimo posto a livello europeo per la qualità offerta dai servizi pubblici. Tra i 27 paesi europei, solo Romania, Portogallo, Bulgaria e Grecia hanno un risultato peggiore del nostro.
Inoltre, su 208 regioni Ue monitorate nel 2021 dall’Università di Göteborg, è emerso sulla base dei dati del report “The quality of Government Institute”, la prima realtà italiana è al 100/o posto, ed è la Provincia autonoma di Trento, seguita dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto. Preoccupante la situazione nelle regioni del Sud. Delle ultime 20 posizioni della graduatoria europea, 5 sono occupate dalle regioni del Mezzogiorno: la Puglia è al 190esimo posto, seguita dalla Sicilia. Ancora peggiore il quadro in Basilicata (196esimo posto), Campania (206esimo) e Calabria (al 207esimo posto, vale a dire il penultimo). Le 5 regioni più virtuose d’Europa si trovano invece in Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia.