Def, approvato il piano per il 2023. Meloni: “Una linea di credibilità”
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Def 2023, il primo del governo Meloni. Un documento di non semplice attuazione, ma che stima una crescita del Pil italiano e un deficit al 4,5%, rispetto a uno scenario tendenziale che vede il Prodotto interno lordo allo 0,9% e l’indebitamento al 4,35%.
Una linea di credibilità. L’ha definita così la premier Giorgia Meloni la traccia che il suo governo ha preparato in merito al Documento di economia e finanza. Ha parlato anche di “stabilità e crescita” la presidente del Consiglio, con uno sguardo non solo al presente ma anche al futuro. La prossima tappa, dice Meloni, sarà porsi il problema del calo demografico “con misure adeguate”. Quali misure è presto per dirlo. Ma l’esecutivo ci sta lavorando.
Quadro economico incerto. Per quanto riguarda il tema economico, il ministero ha definito il quadro attuale “rischioso” oltre che incerto. “Con il dato tendenziale di una crescita all’1% nel 2022, resterebbero circa tre miliardi di euro in più di quanto ci si aspettava, che saranno destinati al sostegno dell’impresa e delle famiglie, soprattutto al taglio del cuneo contributivo”, ha evidenziato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. A pesare in questo momento storico, secondo il ministero economico, resta la guerra in Ucraina con le conseguenti tensioni geopolitiche elevate. Difficoltà anche riguardo il “rialzo dei tassi di interesse”.
Non basta il Pnrr. Per un Paese più dinamico e innovativo non bastano i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha aggiunto inoltre il ministero dell’Economia. Secondo il Mef, “è necessario investire anche per rafforzare la capacità produttiva nazionale e lavorare su un orizzonte temporale più esteso di quello del Piano e che consenta di creare condizioni adeguate a evitare nuove fiammate inflazionistiche”. Un tema, questo, che sarà affrontato in Europa.