Def: il Cdm approva il documento, crolla la crescita
Nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva. Sono i punti principali del Def approvato ieri in Consiglio dei ministri in una riunione lampo, durata circa mezz’ora.
Il Documento di economia e finanza, fa sapere Palazzo Chigi, certifica una crescita per quest’anno di +0,2%, lontanissima dall’1,5% immaginato a settembre e anche dall’1% fissato prima di Natale, e appesa alla spinta flebile (appena uno 0,1%) dei decreti Crescita e Sblocca cantieri. Peggiora anche il debito pubblico, in rialzo al 132,7%, per vederlo scendere sotto il 130% bisognerà attendere il 2022, mentre la disoccupazione è attesa all‘11% nel 2019 e all’11,1% l’anno prossimo. Il Tesoro sottolinea come il quadro tracciato rappresenti un sentiero di crescita e inclusione programmato rispettando i vincoli dell’Ue.
Il confronto tra le due anime della maggioranza si concentra sulla Flat Tax e il testo, che entra con l’indicazione di due aliquote al 15 e 20 per cento ed esce senza riferimenti numerici ma con la volontà che della riduzione fiscale benefici già con la prossima manovra il ceto medio.
Nel corso della riunione del Cdm sarebbe spuntato il nodo di come disinnescare l’aumento dell’Iva. E’ quanto si apprende da fonti della maggioranza che assicurano, tuttavia, che i problemi saranno risolti. Sulla questione il vicepremier Luigi Di Maio sarebbe stato categorico, sottolineano che l’ipotesi che salga l’Iva “non esiste”.
Gli fa eco l’altro vicepremier Matteo Salvini che esclude qualsiasi aumento dell’Iva. “E positivo il giudizio sul Def – aggiunge il leader della Lega – La flat tax si farà, nel Documento se ne parla in due passaggi. Non si torna indietro su quota 100″.
Duri invece i primi commenti al Def che arrivano da Forza Italia. “La crescita nel 2019 non ci sarà – dice la capogruppo alla camera Maria Stella Gelmini – Un disastro annunciato cui, purtroppo, ne seguiranno altri”. Ancora più sferzante, in un tweet Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia: “Caos #Def, Governo in piena crisi. In meno di sei mesi, da affacciarsi sui balconi per rivendicare un deficit (troppo) più alto a nemmeno fare una conferenza stampa per ammettere una crescita (molto) più bassa.Vergogna“.
All’attacco anche il Pd con l’ex segretario Maurizio Martina che twitta: “Un Def che certifica il disastro dei populisti in pochi mesi di governo. E a pagare il prezzo purtroppo saranno gli italiani. Meno lavoro, più tasse, meno investimenti. Italia più debole ma Lega e Cinque Stelle sempre più arroganti. Serve presto l’alternativa”.