Def, Tria conferma l’aumento dell’Iva. Di Maio e Salvini frenano
L’Iva accende la tensione nel governo. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dopo aver difeso in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato il Documento di economia e finanza e le iniziative per la crescita, conferma quanto messo nero su bianco dal Def, ossia: l’aumento dell’Iva da circa 23 miliardi legato alle clausole di salvaguardia per il 2020, per il momento, resta lì. “La legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative“, la formula con la quale il ministro descrive il quadro.
A stretto giro arriva la replica, categorica, del vicepremier Luigi Di Maio che sottolinea: “In questo governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, deve essere chiaro. Finché il M5S sarà al governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, al contrario”, dice il leader pentastellato sottolineando che “l’obiettivo è ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Serve la volontà politica. Noi ce l’abbiamo. Mi auguro che l’abbiano anche gli altri. Fermo restando che ci sono già soluzioni sul tavolo volte ad evitare un aumento”.
Posizione che trova concorde anche l’alleato di governo, Matteo Salvini: “L’iva non aumenterà. Punto. Questo è l’impegno della Lega. Siamo al governo per abbassare le tasse, non per aumentarle come hanno fatto gli altri governi”.
Attacca il Pd: “Servono lavoro, salari più alti, infrastrutture più moderne, ma l’unica cosa che aumenterà è l’Iva”.
Per il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia invece bisogna fare i conti con quanto scritto nel Def: “È evidente che l’Iva aumenterà se non si fa nulla, è scritto nel Def. Bisogna vedere come pensano di evitare le clausole di salvaguardia”, ha detto a margine di un convegno. “Quello che chiediamo e che ci preme – ha detto – è una riforma fiscale complessiva che sostenga realmente il mondo economico, che punti allo sviluppo”.