Deficit eccessivo, procedura d’infrazione Ue per l’Italia. Giorgetti: “decisione attesa”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Procedura di infrazione per deficit eccessivo per l’Italia, che con la Francia è tra i sette Paesi sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles. In Italia, afferma la Commissione, “permangono vulnerabilità legate all’elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze residue nel settore finanziario, che hanno rilevanza transfrontaliera”. Sotto accusa anche il rapporto debito pubblico/Pil che nonostante diminuito dopo il picco del Covid “è ancora elevato, pari a oltre il 137% del Pil nel 2023, e si prevede che la tendenza al ribasso si invertirà quest’anno e il prossimo. Questa inversione è attribuita a un ampio aggiustamento stock-flussi che aumenta il debito, a disavanzi pubblici ancora consistenti, anche se in diminuzione, nonché a una minore crescita del Pil nominale”.

Cosa succede ora. Il deficit eccessivo è legato al mancato rispetto da parte di uno degli Stati membri Ue del Patto di Stabilità, tornato in vigore dal primo gennaio 2024. Con l’avvio della procedura di infrazione, la Commissione redige una relazione sul Paese membro che non rispetta i parametri per il Consiglio. Quindi emette una raccomandazione a cui lo Stato si deve adeguare entro sei mesi. In caso di mancato adempimento, si rischia lo stop ai prestiti oppure un’ammenda.

A commentare la decisione il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “La procedura di infrazione per deficit nei confronti dell’Italia non è una notizia, era ampiamente prevista, lo avevamo detto già un anno fa. D’altronde con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3% – ha dichiarato -. Abbiamo un percorso avviato dall’inizio del governo di responsabilità e di finanza pubblica sostenibile apprezzata dai mercati e dalle istituzioni Ue. Andremo avanti così”.

Gentiloni: “Non dobbiamo confondere la cautela nella spesa con l’austerità”. Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, ha sottolineato che “il Paese italiano ha un volume di fuoco possibile di investimenti senza precedenti” attraverso il Pnrr. Tuttavia la cautela nella spesa è ‘d’obbligo’ nei Paesi ad alto debito e deficit molto alto. “L’Italia ha un deficit sopra il 7% e un debito sopra il 135% e quindi la cautela è d’obbligo e mi pare che il governo italiano ne sia consapevole”, ha aggiunto Gentiloni.

Boccia: “vogliamo sapere come intende muoversi il Governo”. “Nel Def – precisa il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia – il governo ha indicato solo linee tendenziali, ma ora bisogna essere chiari: Giorgetti avvii subito un confronto con il Parlamento e con le parti sociali sulle priorità di politica economica. Vogliamo sapere come il governo costruirà la prossima legge di bilancio che sicuramente avrà pesanti conseguenze economiche e sociali. Per il governo Meloni significa un taglio per i prossimi sette anni di 10-12 miliardi annui”.

Magni (AVS): “procedura infrazione è bocciatura per il Governo”. “Meloni e Giorgetti non possono fare finta di nulla. Ora si apre una fase molto difficile per il nostro Paese che costerà cara agli italiani”, ha sottolineato in una nota il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni. “La destra – accusa l’esponente di AVS – ha presentato un Def solo tendenziale, ha nascosto i dati per evitare di dire la verità: la prossima manovra economica sarà fatta di tagli e costringerà gli italiani a ulteriori sacrifici”.