Dl dignità, scontro Boeri-governo: “Di Maio perde contatto con la crosta terrestre”
Il dibattito sul decreto dignità torna ad infiammarsi con attacchi incrociati tra il governo e il presidente dell’Inps . Ad intervenire, in difesa del suo operato e dell’ente che presiede, è stato Tito Boeri in audizione alla Camera davanti alle commissioni Finanze e Lavoro. “Io personalmente non sono affatto contrario allo spirito del provvedimento” ma “questo non mi esime dal fare i conti con la realtà che, spesso, ci impone delle scelte. Ciò che non posso neanche prendere in considerazione sono le richieste di dimissioni on line e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale”. Così il presidente dell’Inps che sottolinea poi come le accuse di Di Maio siano campate in aria: “Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico” significa “perdere sempre più contatto con la crosta terrestre, mettersi in orbite lontane dal nostro pianeta”. Un esercizio che il presidente dell’Inps ritiene molto pericoloso perché, “prima o poi bisognerà spiegare ai cittadini quali sono i vincoli di cui è costellato il mondo reale”.
Boeri non arretra poi sulle stime del suo Istituto, secondo le quali si perderanno 8 mila posti di lavoro all’anno per effetto del decreto Dignità voluto dal governo Conte. “Le stime dell’Inps su quanti posti di lavoro potrebbero andare perduti con l’approvazione del decreto Dignità – specifica Boeri – possono apparire addirittura ottimistiche se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato”
In serata è arrivata secca la risposta di palazzo Chigi e dello stesso vicepremier. “Boeri dice a me di aver perso il contatto con la realtà. La verità è che oggi si è seduto sui banchi dell’opposizione. Non è la prima volta, speriamo sia l’ultima”, ha scritto sul suo profilo Facebook Luigi di Maio. Pochi minuti prima fonti di palazzo Chigi avevano fatto sapere di considerare i toni di Boeri “inaccettabili e fuori luogo”, ancora più gravi perché arrivano da una figura che dovrebbe mantenere un profilo “squisitamente tecnico”