Economia italiana, in arrivo nuova bocciatura dell’Ue: il governo esclude manovra bis
Da Bruxelles non arrivano segnali incoraggianti. Nella manovra 2019 firmata dal governo Conte “non ci sono misure capaci di impattare positivamente sulla crescita di lungo termine”. E’ il giudizio contenuto nel Country Report dell’Unione europea sull’Italia che arriverà mercoledì prossimo dalla Commissione Ue e che viene stamane anticipato da La Repubblica. Il documento, secondo quanto riporta il giornale, esamina le misure del governo giallo verde i cui effetti, scrive Bruxelles, saranno nefasti per il Pil, il deficit e il debito. Tanto da rendere l’Italia un fattore di “rischio di contagio” per tutta l’Eurozona.
L’impietoso giudizio sulle politiche di Luigi Di Maio e Matteo Salvini però non frena l’ottimismo della maggioranza di governo che continua ad escludere una manovra aggiuntiva. “Stiamo parlando del nulla” afferma il vicepremier leghista Salvini interrogato sull’ipotesi di una manovra bis dopo la bocciatura da parte della Commissione Ue. “Abbiamo votato meno di 2 mesi fa una manovra che deve ancora far vedere i suoi effetti e adesso dobbiamo parlare di una futuribile manovra? Vogliamo vedere cosa succederà?” aggiunge il ministro dell’Interno sottolineando che “i problemi economici sono a livello continentale – dalla Germania, agli Stati Uniti alla Cina, quindi evidentemente non sarà un periodo facile”. Ma, ha aggiunto, “commentare i dati a febbraio, quando la manovra farà vedere gli effetti nei prossimi mesi, mi sembra quantomeno bizzarro”.
“Parlare di manovra correttiva è fantascienza” per il M5S. Mentre il ministro dell’Economia Giovanni Tria è “prematuro parlare di una manovra correttiva per i conti pubblici a poco più di due mesi dal confronto con le istituzioni europee che hanno valutato positivamente la manovra di bilancio a seguito del negoziato”. “La riserva di 2 miliardi accantonata è ‘più che sufficiente” aggiunge Tria che sottolinea: “Nel prossimo Def si aggiorneranno le stime e la verifica dei saldi sarà oggetto del confronto con l’Ue”.