Elettricità, rincaro del 59%. Consiglio Ue: “Il price cap al gas non è sul tavolo oggi”
Nell’ultimo trimestre del 2022 per le famiglie italiane e le imprese è in arrivo una stangata per le bollette dell’elettricità con un rialzo del 59%, +1.300 euro l’anno a famiglia. Il costo per kilowattora è aumentato negli ultimi due anni in maniera esponenziale ma soprattutto il rincaro è avvenuto dal primo trimestre del 2022, ossia dall’inizio della guerra in Ucraina.
Il direttore della Divisione Energia di Arera, Massimo Ricci, in vista dell’aggiornamento del prezzo dell’elettricità per il mercato tutelato, che verrà comunicato nel pomeriggio dall’Autorità ha spiegato: “Indipendentemente dalla percentuale di aumento, è una percentuale che si applica su prezzi già molto alti e quindi si arriva a prezzi mai visti prima; i prezzi del prossimo trimestre purtroppo ci ricorderanno che viviamo ancora in una fase emergenziale. I prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi, avrebbero portato a un incremento del 100% circa del costo dell’elettricità, nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis. Per limitare ulteriormente gli aumenti dei prezzi su famiglie e imprese, l’Arera ha dunque deciso di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch’essi caratterizzati da aumenti”.
“Per quanto riguarda i rapporti con Palazzo Chigi – aggiunge Ricci – in questa fase molto difficile c’è stata un’ottima collaborazione con il governo che credo dovrà continuare anche nei prossimi mesi per minimizzare i danni“. Ieri ci sono stati contatti tra la leader di Fdi Giorgia Meloni e il premier Mario Draghi in vista dell’atteso Consiglio europeo dei ministri dell’Energia in programma oggi a Bruxelles. “Di fronte alla sfida epocale della crisi energetica serve una risposta immediata a livello europeo a tutela di imprese e famiglie – ha twittano la Meloni -. Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario. Per questo l’auspicio è che nel Consiglio Europeo sull’energia di domani prevalgano buon senso e tempestività. Su questo tema di vitale importanza per l’Italia confido nella compattezza di tutte le forze politiche”.
Il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, Jozef Sikela, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, ha intanto già reso noto che il price cap al gas non è sul tavolo oggi. “Potrebbe essere il prossimo punto in agenda. Mi aspetto unità e solidarietà, questi sono i principi base. Siamo in guerra e la battaglia decisiva sarà quest’inverno, quindi dobbiamo restare uniti e ci serve un alto livello di solidarietà. Dobbiamo respingere ogni atto deliberato contro le infrastrutture energetiche europee – ha sottolineato – e saremo pronti a una risposta forte e unita davanti ad altri attacchi, esprimendo preoccupazione per le esplosioni ai gasdotti Nord Stream. Quanto accaduto in settimana è un tema estremamente serio, penso che non sia una coincidenza”.