Fmi, allarme per l’Italia: l’incertezza mette a rischio le banche
Il Fondo monetario internazionale mette in guardia dal “legame tra titoli di Stato e banche in Italia”, riportato alla ribalta “dall’incertezza politica”: può innescare un effetto contagio sul resto d’Europa, afferma l’istituzione nel Global Financial Stability Report, simile a quello che si è visto con la crisi dei debiti dell’area euro. Per il direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo monetario Internazionale, Vitor Gaspar, un “credibile” consolidamento fiscale nel medio termine, riducendo progressivamente il debito, “è importante perché l’Italia possa rispondere a rischi al ribasso nel caso si materializzassero”. Fondamentali, poi, le riforme strutturali.
Anche il responsabile del Global Financial Stability Report, Tobias Adrian, ha messo in guardia: “Gli spread italiani si sono ampliati. Dobbiamo guardare al processo politico per vedere se si arriva a un compromesso che il mercato reputa sostenibile“. L’Fmi aveva già previsto ieri, nel suo nel World Economic Outlook, una crescita del pil italiano dell’1,2% nel 2018 e dell’1% nel 2019, in calo rispetto al +1,5% del 2017.
E intanto, dopo il no al Def da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio, di Bankitalia e della Corte dei Conti, c’è attesa per le parole del ministro dellʼEconomia, Giovanni Tria, che oggi riferirà alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. All’ordine del giorni i chiarimenti sulle cifre della manovra economica. “Ascoltiamo tutti ma gli italiani ci chiedono di tirare dritto” aveva sottolineato ieri il vicepremier Matteo Salvini. “Cambiare la manovra sarebbe tradire i cittadini’ gli aveva fatto eco il ministro del lavoro Luigi Di Maio.