Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Il Consiglio dei ministri, prendendo atto di una contrazione del 15% delle stime del Pil del primo semestre trascinata dall’emergenza coronavirus, ha approvato un nuovo Def con un intervento senza precedenti.
“La manovra – ha spiegato il ministro dell’Economia Gualtieri – avrà effetti per 155 miliardi nel 2020 e 25 nel 2021 e comporta uno scostamento di 55 miliardi in termini di maggiore indebitamento netto su quest’anno e 5 miliardi a valere sul 2021, al netto dei maggiori oneri sul debito pubblico”.
Gualtieri poi sottolinea: “55 miliardi per fininziare le famiglie, le imprese, la sanità e ulteriori risorse per la liquidità e per proteggere le nostre aziende. E poi, cancelliamo tutti gli aumenti dell’IVA previsti per i prossimi anni. Un intervento poderoso, senza precedenti, necessario per sostenere ed aiutare il Paese in questo momento così difficile, e per provare a ripartire tutti insieme”.
Il mministro Gualtieri valuta che l’economia avrà bisogno di un congruo periodo di rilancio e dichiara: “È evidente che dopo uno shock quale quello subìto quest’anno e che ci auguriamo non si protragga anche nel 2021, l’economia avrà bisogno di un congruo periodo di rilancio durante il quale misure restrittive di politica fiscale sarebbero controproducenti. Dato il prolungarsi della chiusura di molte attività produttive e data l’esigenza di preservare i settori dell’economia che probabilmente continueranno ad essere sottoposti a vincoli operativi, si è intrapresa la preparazione di due nuovi provvedimenti che il Governo si accinge a sottoporre al Parlamento. Il primo è un decreto contenente ulteriori misure di sostegno a lavoratori e imprese per aumentarne la resilienza e preparare al meglio la fase di ripresa. Il secondo sarà dedicato a una drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati (soprattutto appalti, edilizia, commercio, controlli)”, afferma sempre Gualtieri nella premessa al Documento di Economia e Finanza 2020.
Gualtieri evidenzia inoltre come la pressione fiscale scenderà dal 41,9% del 2019, al 41,8% nel 2020 e al 41,4% nel 2021“. “Non è tuttavia troppo presto per elaborare una strategia di rientro dall’elevato debito pubblico. Tale strategia – sottolinea Gualtieri – dovrà basarsi anche su una crescita economica assai più elevata che in passato, il che richiederà un rilancio degli investimenti pubblici e privati incentrati sull’innovazione e la sostenibilità nel quadro di una organica strategia di sostegno alla crescita e di riforme di ampia portata”.