Inflazione, aumento del carovita. Industriali chiedono meno tasse
Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco lancia l’allarme: “Aumenta il costo della vita e gli stipendi vengono rosicchiati. L’inflazione, mai così alta da 36 anni, è come una tassa ed è uno spettro che rischia di ridurre i consumi, e dunque rallentare l’economia, ma bisogna stare attenti ad alzare i salari, perché – dice – questo può innescare una spirale che alimenta il caro-vita, coi prezzi che inseguono le retribuzioni e viceversa: meglio interventi temporanei”.
Sono 7,7 milioni gli italiani che attendono da anni il rinnovo del contratto collettivo. Tra gli ultimi che sono stati siglati c’è quello del settore agricolo che porterà a incrementi del 4,7%, ma progressivi e nel giro di due anni. Si tratta di una quota inferiore ai livelli dell’inflazione che conosciamo tutti ma bisogna ricordare che gli adeguamenti avvengono sulla base di un indice che non tiene conto dei prezzi dei beni energetici importati e che risulta al 3,9%. In un momento come questo, con la guerra in Ucraina che alimenta la galoppata delle materie prime iniziata con la pandemia, il risultato è che gli stipendi salgono meno del caro-vita.
E’ per questo motivo che i sindacati chiedono di rivedere anche questo meccanismo ma gli industriali che sono alle prese con i rincari energetici respingono la proposta. Le imprese chiedono invece il taglio delle tasse che pesano sui lavoratori e le aziende. Il governo, con Mario Draghi, invita al dialogo e a trovare una soluzione comune promettendo nuovi interventi ma aggiungendo allo stesso tempo bisogna che le imprese paghino di più.
Intanto i prezzi del carburante sono oggi in forte salita per le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,914 euro/litro. Il diesel self si porta a 1,831 euro/litro. “È molto probabile che il governo intervenga ancora sulle accise” ha detto la sottosegretaria all’economia Maria Cecilia Guerra.