Ita-Lufthansa, ok della Commissione Ue. Giorgetti: “Fine di un’annosa vicenda”

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Sembrava che questo matrimonio non s’ha da fare, parafrasando il Manzoni. E invece la Commissione europea ha approvato le nozze tra Ita e Lufthansa. Il via libera è arrivato nelle ultime ore e prevede condizioni a tutela della concorrenza nello scalo di Milano-Linate, sulle rotte di corto raggio tra l’Italia e l’Europa centrale, e sui lunghi collegamenti tra Fiumicino e il Nord America con l’apertura alle compagnie rivali. Il colosso dei cieli tedesco acquisirà dall’azionista Mef una quota del 41% di Ita attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro, per poi salire in una seconda fase -al 100% della newco sorta dalle ceneri di Alitalia.  “Oggi chiudiamo una storica e annosa vicenda” ha commentato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Dunque, entrando nel dettaglio della vicenda, la tedesca Lufthansa nella prima fase acquisirà dall’azionista Mef una quota del 41% di Ita Airways. L’investimento complessivo è di 829 milioni di euro, ma non è stato un percorso facile: entrambe le compagnie hanno dovuto cedere a diverse richieste dell’Antitrust Ue, preoccupata per l’impatto dell’operazione sulla concorrenza e sui consumatori. La situazione si era sbloccata solo a metà dello scorso giugno, quando la Commissione Ue aveva adottato un primo orientamento positivo informale sull’intesa.

Stando a quanto chiarito nelle ultime ore, i capitoli più spinosi sono stati quelli che hanno riguardato una quota di mercato troppo ampia a Milano-Linate, una situazione di monopolio su alcune rotte di corto raggio in Europa e la riduzione della concorrenza nei collegamenti tra Roma-Fiumicino e il Nord America. Ma alla fine si è trovata la quadra. A Linate le parti cederanno circa 30-34 voli giornalieri tra andata e ritorno, con la garanzia che almeno un altro vettore possa non solo subentrare a Lufthansa ma anche stabilirsi in maniera più strutturata nello scalo milanese. Poi almeno una rivale dovrà subentrare per tre anni nelle rotte di corto raggio verso l’Europa centrale. E anche su quelle a lungo raggio da Fiumicino verso Chicago, Washington, San Francisco e Toronto in Canada è previsto l’ingresso di una concorrente che possa offrire voli diretti per contenere i costi dei biglietti. La partita, adesso, sembra chiusa.