La norma Salva Casa, ora è legge. Cosa prevede

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La norma Salva Casa voluta dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è ora legge ed è pienamente operativa. Vediamo nei dettagli cosa cambierà: nella semplificazione edilizia e urbanistica ci sono i micro-appartamenti da 20 metri quadri, l’abitabilità per i sottotetti, i cambi di destinazione d’uso facili e tolleranze costruttive, cioè differenze consentite tra quanto autorizzato e quanto realizzato, portate fino al 6%. Anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri.

Viene inserito inoltre il criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici che potranno essere realizzate in tutti i porticati. È stato inoltre semplificato l’accertamento di conformità e sono stati prorogati i termini di demolizione da 90 a 240 giorni. C’è anche una semplificazione per gli immobili nelle zone devastate dalla catastrofe del Vajont, nel 1963.

La novità principale riguarda il superamento del requisito di doppia conformità: prima dell’introduzione di questa norma, infatti, per accedere all’accertamento di conformità e ottenere la sanatoria degli interventi abusivi era necessario rispettare la disciplina urbanistica ed edilizia in vigore durante la realizzazione dello stesso intervento e anche nel momento in cui si presentava la domanda. Se uno dei due casi non risultava conforme, non si poteva sanare l’abuso edilizio.

Il Salva Casa introduce modifiche anche per quanto riguarda le variazioni essenziali. E sono: mutamenti della destinazione d’uso che implicano una variazione degli standards urbanistici; aumenti consistente di cubatura o di superficie da valutare in relazione al progetto approvato; modifiche sostanziali dei parametri urbanistico-edilizi del progetto approvato o della localizzazione dell’edificio sull’area di pertinenza; mutamenti delle caratteristiche dell’intervento edilizio assentito; violazione delle norme vigenti in materia di edilizia antisismica.

È stata inserita un’aggiunta che distingue le responsabilità del singolo e del condominio: un proprietario, per esempio, sarà autorizzato a eseguire modifiche interne anche se una parte dell’edificio è abusiva. Mancano, invece, le norme Salva Milano, annunciate più volte dal vicepremier ma finora ostacolate dalla mancanza di un accordo nella maggioranza, in merito ad autorizzazioni edilizie per sanare la situazione delle decine di cantieri di grattacieli e altri immobili a rischio perché considerati dalla procura come possibili abusi.