Lavoro, calano gli occupati e aumentano gli inattivi. Gap tra Mezzogiorno e resto del Paese
Gli occupati in Italia nel terzo trimestre 2022 sono diminuiti di 12 mila unità rispetto al secondo, attestandosi a quota 23 milioni 126mila. È una fotografia del lavoro stabile quella che l’Istat fa nel terzo trimestre del 2022, ma che vede in leggero calo il numero degli occupati. Nel terzo trimestre, sebbene a ritmi più che dimezzati rispetto al trimestre precedente, prosegue la crescita tendenziale del numero di occupati (+247mila). Il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni raggiunge il 60,3%. L’aumento dell’occupazione coinvolge sia i dipendenti che gli indipendenti.
Secondo l’Istat in crescita ci sono soltanto gli occupati a tempo pieno (+1,4%) a fronte del lieve calo del tempo parziale (-0,2%). Il numero di occupati, stimati dalla rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, scende lievemente e si attesta a 23 milioni 126mila. La diminuzione dei dipendenti a termine non è stata compensata però dall’aumento di quelli a tempo indeterminato e degli indipendenti. Diminuisce anche il numero di disoccupati (-52 mila); mentre quello degli inattivi di 15-64 anni è in leggero aumento (+30 mila).
Capitolo Mezzogiorno: sempre nel terzo trimestre 2022 la crescita del tasso di occupazione è stata la metà di quella osservata nel resto del Paese, dopo dodici trimestri consecutivi in cui la dinamica era stata più favorevole a quella del Centro-nord. Si interrompe dunque il trend che aveva portato a una riduzione dell’ampio gap territoriale in termini di tasso di occupazione. Ma non è detto che le cose non possano migliorare nel corso della prossima rilevazione.