Manovra: accordo sul carcere per i grandi evasori. Ancora in bilico partite Iva e multe ai commercianti
Dopo oltre due ore e mezza di vertice, il governo ha trovato l’accordo sul decreto fiscale inserendo in manovra il carcere per gli evasori inserito nel decreto fiscale, andrà in vigore alla conversione in legge del dl e secondo il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sono previste pene “da 4 a 8 anni partendo da una somma evasa da 100mila euro”.
Mentre sul regime forfettario per le partite Iva, altro tema scottante, se ne discuterà nei prossimi giorni così come della manovra di bilancio che ha bisogno di un accordo per alcuni aggiustamenti.
Via libera invece alla stretta sui contanti, che partirà da luglio 2020. Per quanto riguardo l’incentivo all’utilizzo della moneta elettronica in funzione antievasione a gennaio 2021 arriverà il superbonus ‘della Befana’ e premierà le spese effettuate con carte e bancomat in settori ad alto rischio evasione. Nell’elenco, ancora in via di definizione, entrerebbero quindi parrucchieri ed estetista, ma anche officine ed elettrauto, oltre a elettricisti e idraulici e ai ristoranti. Ma l’obiettivo, spiegano fonti di Palazzo Chigi, sarebbe quello di stilare una lista più ampia possibile, che includa, ad esempio, anche medici e dentisti. Le risorse a disposizione restano 3 miliardi, che si tradurrebbero in un bonus tra i 300 e i 500 euro che dipenderà anche dalla platea: l’ipotesi è che l’uso raddoppi, passando dagli attuali 6-7 milioni di utenti a 15 milioni.
Sia Dario Franceschini, capo delegazione del Pd al governo, che Luigi Di Maio, leader dei 5 Stelle, plaudono all’approvazione dei provvedimenti: “L’intesa sull’inasprimento delle norme per i grandi evasori adempie al punto 16 del programma di governo e rientra nella strategia di lotta all’evasione centrale per il governo – dice Franceschini – Il fatto poi che nel decreto fiscale sia previsto che le norme entreranno in vigore non subito ma soltanto al momento della conversione, garantisce il Parlamento sulla possibilità di approfondirne tutti gli effetti e conseguenze”.
E il ministro degli Esteri Di Maio rivendica il provvedimento: “Il carcere ai grandi evasori entra nel decreto fiscale, come aveva chiesto con forza il M5S. E anche la confisca per sproporzione. Ambedue le norme entreranno in vigore dopo la conversione in legge da parte del Parlamento. D’ora in avanti chi evaderà centinaia e centinaia di migliaia di euro sarà finalmente punito con il carcere. Colpiamo i pesci grossi”. Quanto alle multe per i commercianti che non usano il Pos Di Maio spiega: “Le multe sul mancato uso del Pos sono posticipate al luglio del 2020, nell’attesa di un accordo sull’abbassamento dei costi delle commissioni delle carte di credito e dei dispositivi per il pagamento”.