Manovra, Conte ammette responsabilità ma è lite Salvini-Moscovici
Continuano le schermaglie tra Roma e Bruxelles all’indomani della nuova bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione Ue e il possibile avvio della procedura di infrazione. E mentre il premier Giuseppe Conte prova a mediare sottolineano la “responsabilità” del governo italiano ma specificando che “non c’è nessuna presunta ribellione all’Ue”, si infiamma un nuovo dibattito tra il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici e il vicepremier Matteo Salvini.
“Sull’Italia ho una parola d’ordine che in questo momento non è né formale né fittizia: in questo momento il dialogo con l’Italia è piu’ necessario che mai”, ha detto Moscovici, intervenendo dinanzi ai deputati della commissione per gli Affari europei all’Assemblea Nazionale di Parigi. Con l’Italia, ha però aggiunto, “possiamo avere un accordo sulle regole, avvicinarci a queste regole, ma non può esserci una trattativa da mercanti di tappeti”. A stretto giro la replica di Salvini: “Il popolo italiano non è un popolo di mercanti di tappeti o di accattoni. Moscovici continua ad insultare l’Italia, ma il suo stipendio è pagato anche dagli italiani. Ora basta, la pazienza è finita”.
Apparentemente toni nuovi invece dal vicepremier M5S, Luigi Di Maio, che dice: “Ci sono margini di dialogo con l’Unione europea”. Anche se subito puntualizza: “Bruxelles non ci chieda di tradire gli italiani, non ci può trattare così”. E aggiunge: “No alla macelleria sociale”. Insomma, un difficile equilibrio.
Intanto in Senato il ministro dell’economia, Giovanni Tria, afferma che “non servono interventi straordinari di tutela del risparmio”. “Le ragioni della Manovra – spiega ancora il capo del Tesoro – sono state più volte illustrate in sede europea” e “con essa il governo cerca di contrastare il rischio di una terza recessione che potrebbe avere effetti devastanti“, ha ribadito Tria, aggiungendo: “i fondamentali dell’economia italiana non giustifichino i livelli attuali di spread”.