Manovra e Pnrr: il Governo Meloni chiamato al doppio test. Legge di Bilancio alla Camera lunedì
E’ corsa contro il tempo per il Governo Meloni atteso dalla doppia prova su Manovra e Pnrr. Su questi due obiettivi sono puntati gli occhi non solo di partiti e investitori ma anche della Commissione europea. La legge di Bilancio deve ancora assumere forma definitiva, il Piano di ripresa e resilienza impone 30 obiettivi da raggiungere. Il tempo come detto non è amico. Il termine ultimo per ottenere la terza tranche di fondi europei da 21 miliardi è il 31 di dicembre, stesso termine entro il quale il Parlamento deve licenziare la Manovra per scongiurare l’esercizio provvisorio.
La manovra arriverà alle Camere lunedì. Solo allora si potrà capire la portata delle misure. Il Ministero dell’ economia ha infatti chiarito ” di non aver diffuso alcun testo agli organi di stampa sulla manovra e che le cosiddette bozze che circolano a vario titolo rischiano di non corrispondere alla realtà dei fatti”. Il Mef “conferma al momento, i contenuti già approvati nel Cdm di lunedì scorso e rinvia ogni valutazione al testo definitivo che sarà presentato entro lunedì in Parlamento”.
Intanto però secondo l’ultima versione, la manovra è arrivata a 155 articoli. Tra le novità: l’esenzione Imu per le case occupate, un pacchetto ambientale con la proroga delle agevolazioni per gli acquisti di materiali riciclati. Nel capitolo infrastrutture compare, come promesso da Matteo Salvini, la ricostituzione della Società Stretto di Messina, a cui è associato lo stop ai contenziosi pregressi legati alla mancata realizzazione del Ponte e la possibilità di un aumento di capitale di Anas e Rfi.
Si accelera anche sulla Tav. E’ infatti fissata al 31 marzo la scadenza entro cui ottenere l’autorizzazione del Cipess al terzo lotto, mentre tra le misure a favore dei territori colpiti dai terremoti degli ultimi anni, spunta la proroga delle agevolazioni previste per Ischia, martoriata dalla frana di Casamicciola proprio nelle ultime ore.
Le norne sulla famiglia. Potenziato del 50% l’assegno unico per i figli a carico, ma solo per il primo anno di vita del bambino. La stessa maggiorazione sarà destinata anche alle famiglie numerose con tre o più figli: in questo caso il 50% arriverà per i figli da 1 a 3 anni ma solo ai nuclei il cui Isee non va oltre i 40.000 annui.
Piccole e medie imprese. Il Fondo di garanzia verrà quasi certamente prorogato anche nel 2023 con le stesse funzioni, ma lo stanziamento previsto scende a 800 milioni, rispetto al miliardo di cui si era parlato
Ancora poco definito il capitolo delle coperture. In sostanza non è ancora chiaro quali saranno le fonti di finanziamento a cui il governo attingerà. Ci saranno sicuramente risparmi di spesa, come quelli sul Reddito, ma la norma sugli extraprofitti, che dovrebbero salire al 35% cambiando la base imponibile dal fatturato agli utili, rimane ancora da definire.
Come forma di copertura della manovra spunta nell’ultima bozza una nuova imposta sulle assicurazioni, in particolare sulle riserve matematiche dei rami vita che aumenterà dallo 0,45% attuale, allo 0,50%. Si tratta di un’anticipazione, effettuata dalle imprese, del prelievo sui rendimenti delle polizze che alla fine del contratto ricade sugli assicurati. Tuttavia gli importi pagati dal 2002 non sono mai stati del tutto recuperati e la somma non rientrata nelle casse delle compagnie ammonta ad oggi a circa 10 mld.