Mirafiori, Urso: “Produrre almeno 200mila vetture. I sindacati: “Il 12 sciopero unitario”
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo al Mimit sullo stabilimento Stellantis di Mirafiori dichiara che è necessario produrre almeno 200mila vetture. “Dobbiamo avere molto chiara la regola che la produzione è strettamente correlata alla domanda di mercato. In base alla domanda dei clienti, noi produciamo le auto e non il contrario. Ecco perché – sottolinea Urso – è fondamentale stimolare la domanda con auto a prezzi accessibili attraverso incentivi fornendo così attività e posti di lavoro ai nostri stabilimenti e a quelli dei nostri fornitori”.
Davide Mele, deputy chief operating officer Enlarged Europe di Stellantis: “Torino, con Mirafiori e tutto il Piemonte, è, e lo sarà anche in futuro, la città o la regione da cui parte tutto, il cuore pulsante di decisioni che non si limitano soltanto al nostro Paese ma che coinvolgono tutta l’attività mondiale di Stellantis” – ha assicurato Mele aggiungendo – “Siamo convinti di aver creato la capacità per garantire un futuro ai nostri stabilimenti adeguato all’ambizione comune del milione di veicoli. Ma sappiamo che la produzione di veicoli non può essere sufficiente a garantire la stabilità di un sistema industriale, essendo legata infine alla domanda del cliente, all’accessibilità del prodotto e alle dinamiche di mercato. Dobbiamo avere molto chiara la regola che la produzione è strettamente correlata alla domanda di mercato. In base alla domanda dei clienti, noi produciamo le auto e non il contrario. Ecco perché è fondamentale stimolare la domanda con auto a prezzi accessibili attraverso incentivi fornendo così attività e posti di lavoro ai nostri stabilimenti e a quelli dei nostri fornitori”.
La replica dei sindacati. Il segretario generale della Fiom-Cgil di Torino, Edi Lazzi: “L’incontro non ha risolto nulla. A Torino siamo nel disastro, a Mirafiori si fa cassa integrazione da 17 anni e fuori c’è stata la chiusura di più di 500 aziende metalmeccaniche, con la perdita di 35mila posti di lavoro, perché non sono stati assegnati modelli produttivi. Chiediamo un rilancio dello stabilimento che passa attraverso la produzione di nuovi modelli, di progetti per gli ingegneri e tecnici, e di assunzioni di giovani. Senza questi punti il rischio è che tra sette anni Mirafiori chiuda per consunzione in quanto tutti gli addetti saranno in pensione. Questo determinerebbe l’ulteriore impoverimento di Torino”.
La Cgil aggiunge che nell’incontro al Mimit non sono ancora arrivate risposte da parte di Stellantis in merito alla responsabilità sociale e alle garanzie per i lavoratori di Mirafiori. “L’ingente utilizzo di ammortizzatori sociali che per le carrozzerie di Mirafiori è previsto fino alla fine dell’anno, unitamente al piano di uscite volontarie incentivate, mette seriamente a rischio anche il lavoro avviato il 6 dicembre scorso e dei relativi tavoli tecnici. Lavoro che vede tutti gli attori del settore a un tavolo, con l’obiettivo di portare la produzione di veicoli almeno a un milione di unità e così salvaguardare anche la tenuta occupazionale nel nostro Paese, partendo naturalmente dagli stabilimenti Stellantis e l’intera filiera, senza escludere quelle migliaia di lavoratori e lavoratrici impegnati nella logistica, nei refettori e nei lavori di pulimento dei vari siti”.
Uilm tramite le parole di Gianluca Ficco ribadisce: “È stato un incontro purtroppo solo interlocutorio. Abbiamo appreso con soddisfazione che il ministro sta per varare gli incentivi al consumo e speriamo che questo possa rilanciare il mercato in una fase in difficoltà. Ma per Torino resta necessaria una nuova vettura a larga produzione e possibilmente ibrida, perché il full electric stenta a imporsi sul mercato, almeno per ora – ha sottolineato Ficco aggiungendo – chiediamo tutele per i lavoratori dell’indotto, maggiormente a rischio. Servono responsabilità da parte di Stellantis, e azioni di concreta tutela da parte del governo”.