Nadef, via libera in Cdm: confermati aiuti alle famiglie e taglio cuneo. Meloni: “Basta sprechi”
Quattordici miliardi. E’ il tesoretto da cui parte la manovra 2024 del governo Meloni. Che peserà per 20 o 25 miliardi, 13 in meno di quella precedente. E’ questo lo spazio in deficit ricavato dalle stime fissate dall’esecutivo nella Nota di aggiornamento al Def approvata ieri sera dal consiglio dei ministri.
Un documento che certifica una crescita dell’economia più debole del previsto, ma che conferma un trend di riduzione del debito. Una scelta che, come rivendica il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, permetterà all’esecutivo di confermare “interventi indispensabili a beneficio dei redditi medio bassi“, in particolare il taglio cuneo e misure premiali per la natalità, ma anche “stanziamenti significativi per rinnovo del contratto del pubblico impiego”.
Una gestione dei conti, assicura Palazzo Chigi, “all’insegna della serietà e del buonsenso”. Gli stessi principi su cui sarà improntata anche la manovra. Che, promette la premier Giorgia Meloni manterrà gli impegni presi con gli italiani: “Basta con gli sprechi del passato – afferma la presidente del Consiglio – tutte le risorse disponibili saranno destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie”.
Confermati il taglio del cuneo fiscale e la riduzione dell’Irpef, nella manovra fa capolino un pacchetto famiglia con gli incentivi per la natalità e la proroga di Quota 103 insieme alla revisione di Opzione Donna. Via libera al rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, a partire dalla sanità. C’è anche l’ipotesi del taglio delle tasse sugli straordinari.
Via libera, nel Cdm di ieri, anche al decreto che include la proroga dello smart working nella Pa per i lavoratori fragili e al cosiddetto decreto “migranti”.