Pensioni, il confronto tra governo e sindacati rinviato a martedì mattina
Tutto rinviato. Il Governo e sindacati si sono dati un nuovo appuntamento a martedì 21 novembre per discutere delle pensioni. La nuova proposta del governo allargherebbe lo stop all’aumento dell’età di uscita già proposto per le 15 categorie di lavori gravosi, anche alle pensioni di anzianità e non solo per quelle di vecchiaia”.
Il “governo ritiene di avere fatto uno sforzo, con un pacchetto importante che contiene misure che migliorano la posizione pensionistica dei lavori, e raccoglie con rammarico il fatto che i sindacati hanno opinioni diverse”, sono le parole del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan che ha aggiunto: “nei prossimi, pochissimi, giorni metteremo a punto ulteriormente le proposte, anche su richiesta delle organizzazioni sindacali, nell’ambito di un pacchetto e di un quadro di risorse che deve rimanere compatibile con il piu’ ampio orientamento della legge di Bilancio”.
In campo c’è “un impegno molto significativo da parte del governo” che si colloca “dentro il percorso del verbale” sulla previdenza raggiunto con le organizzazioni sindacali, “coerentemente con quell’impegno”. A dirlo è stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con i sindacati, sottolineando che il governo ha “implementato” le proposte e “convenuto” il nuovo incontro di martedì 21 “per puntualizzarle”.
“Distanze evidenti sulla fase due” della previdenza e “una grande distanza rispetto agli impegni presi”. Così invece il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine del tavolo sulle pensioni a palazzo Chigi. Oltre che sulle donne Camusso sottolinea “nessuna disponibilità da parte del governo” sui giovani. Quanto agli esentati dall’innalzamento dei requisiti per la pensione secondo Camusso “continuiamo a parlare di una platea molto ridotta” e le novita’ “non cambiano il numero e le dimensioni”