Per il ministro dell’Economia non c’è alcun ‘rischio Italia’ e il Governo cancella l’Iva sui Dpi
Non c’è alcun “rischio Italia” secondo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che è tornato sulle difficoltà economiche provocate dall’epidemia di coronavirus. “Siamo di fronte a uno shock economico molto pesante, ma è uno shock temporaneo. Non intaccherà i nostri fondamentali che sono solidi, come dimostrano i dati del deficit al momento dello scoppio della crisi”, spiega Gualtieri. E sul debito, sottolinea, “si tornerà su un sentiero discendente già dal 2021.
Quanto al Mes, il ministro dell’economia ribadisce: “il governo è unito sul negoziato europeo. Abbiamo detto fin dall’inizio che per l’Italia è necessario il finanziamento comune di spese comuni, di qui la centralità della battaglia sul Recovery Fund. Il Mes è solo uno degli strumenti in campo e non il principale e ha la funzione di ‘rete di sicurezza’”.
Il vice ministro dello sviluppo Stefano Buffagni torna invece sulle partite Iva, per cui assicura: ” c’è la parte di fondo perduto, che lo scorso mese è stata di 600 euro e questa volta dovrebbe essere aumentata a 700-800. Si stanno cercando le risorse ad hoc per ripartirle al meglio, garantendo però questa volta nella seconda tornata che si vadano a garantire queste risorse a quelli meno ricchi”.
E il fisco farà parte del nuovo decreto di aprile, per il quale il governo ha chiesto al Parlamento extradeficit fino a 55 miliardi, necessari per attutire i danni economici del coronavirus. Serviranno, come ha ribadito di nuovo il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, non solo al rinnovo di tutti gli ammortizzatori già previsti con il decreto Cura Italia ma anche per nuovi aiuti, da quelli specifici per colf e badanti al reddito di emergenza per chi, finora, è rimasto scoperto.
Il pacchetto fiscale al momento vale circa 650 milioni, e va dalla sospensione dei pignoramenti, all’aumento fino a 1 milione del limite alle compensazioni dei crediti fiscali, alla sospensione per tutto il 2020 di quelle tra crediti fiscali e cartelle.
Alle richieste del Parlamento si aggiungono quelle dei ministeri, a partire dalla Cultura che sta preparando un ricco mix di misure a sostegno del turismo, uno dei più martoriati dall’emergenza, in cui includere anche la conferma della proroga al 2033 delle concessioni per le spiagge. C’è poi il ministero delle Infrastrutture che chiede risorse per incentivare l’acquisto di bici e monopattini (sulla falsariga del bonus per i seggiolini anti-abbandono) per decongestionare i mezzi pubblici nella ‘Fase 2’, mentre il ministro della Famiglia Elena Bonetti continua a insistere per l’assegno per i figli e per avere più fondi (finora si è parlato di 30 milioni) per attrezzare in sicurezza i centri estivi dove accogliere bambini e ragazzi e permettere ai genitori di rientrare al lavoro.
Infine il governo ha fatto sapere che intende cancellare l’Iva sui Dpi (Dispositivi di protezione individuale) necessari a contrastare il contagio da coronavirus. Lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte, illustrando il piano per la Fase 2 della gestione dell’emergenza. Per le mascherine “introdurremo presto un prezzo calmierato, in modo da evitare speculazioni e abusi di mercato”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.