Previsioni europee: la ripresa italiana c’è
Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, presentando in conferenza stampa a Bruxelles le previsioni d’autunno ha dichiarato che nonostante l‘Italia sia il Paese che in Europa cresce meno, è anche quello in cui si assiste ad una vera ripresa. “L’Italia è sulla buona strada, anche se deve proseguire gli sforzi per il risanamento” ha affermato Moscovici.
Le previsioni per l’Italia parlano di un ripresa più ampia nel 2017 e di una crescita moderata invece nel 2018-19 a causa del rallentamento dei consumi privati. Il Pil dovrebbe registrare una crescita dell’1,5% nel 2017, per poi decelerare e aumentare dell’1,3% nel 2018 e dell’1% nel 2019. Riviste al rialzo dunque le stime rilasciate in primavera, quando Bruxelles aveva previsto una crescita ferma al +0,9% nel 2017 e al +1,1% nel 2018. Secondo la Commissione il debito invece diminuisce solo marginalmente e sarà al 132,1% del Pil nel 2017, dal 132% del 2016 e calerà al 130,8% del Pil nel 2018 e al 130% nel 2019.
Grazie ad una crescita più alta e ad alcune misure come spending review e scontrino elettronico obbligatorio, sono state riviste al ribasso le stime sul deficit italiano, che nel 2017 scende al 2,1% (dal 2,2% previsto a maggio), nel 2018 all’1,8% (dal 2,3% di maggio) e nel 2019, a politiche invariate, tornerà al 2%. Il deficit strutturale invece peggiora “leggermente” nel 2017 (2,1% invece del 2% previsto a maggio), e migliora solo “marginalmente” nel 2018 (2%).
Moscovici ha spiegato che la differenza tra le stime del governo italiano e quelle dell’Ue sul deficit è dovuta ad assunti di base differenti, che però non avranno conseguenze procedurali e il dialogo con le autorità italiane proseguirà.
Sulla flessibilità all’Italia, il commissario Ue specifica che è stata concessa sempre su basi oggettive e che non c’è alcun rammarico sui margini concessi: “Penso a cosa sarebbe successo se non avessimo considerato che un Paese che ha avuto catastrofi naturali, ha fatto riforme strutturali, non avesse beneficiato della flessibilità””.