Rating italiano: Standard and Poor’s conferma BBB
L’agenzia Standard & Poor’s lascia invariato il rating sul debito sovrano dell’Italia a BBB, ovvero soltanto due gradini sopra quello “junk”, spazzatura, confermando di fatto l’outlook negativo. Lo si legge in una nota dell’agenzia. La crescita del 2019 è “la terza più bassa fra le maggiori economie dopo Turchia e Argentina”. S&P promuove tuttavia l’iniziale azione del governo giallo-rosso: da quando si è insediato sono stati compiuti “progressi su vari fronti” e i target fissati nella Manovra sono “credibili”.
Resta il nodo “occupazione” con il tasso di disoccupazione atteso al 10,6%. Gli economisti avevano confermato già la valutazione sul merito di credito italiano nello scorso aprile, dopo aver posto, sei mesi prima, le prospettive sul debito in negativo, rinviando di fatto una nuova revisione del rating dopo la presentazione della manovra 2020. Le attese erano per un atteggiamento benevolo. Nel frattempo, infatti, gli scenari sono cambiati e lo spread è sceso dai 260 di primavera a 130 punti base.
Tuttavia non è ancora arrivata una vera e propria promozione,anzi: il Pil “debole” – scrive S&P – resta il “principale rischio” per il rating dell’Italia e la tenuta dei suoi conti pubblici. “La debole crescita reale e nominale rimane il principale rischio a medio termine per l’affidabilità creditizia dell’Italia e per il suo percorso fiscale” si legge nella nota dell’agenzia, che sottolinea che “invece di spendere, le famiglie e le aziende italiane continuano a costruire risparmi precauzionali, complicando gli sforzi del settore pubblico per ridurre il debito pubblico”.