Sciopero dei metalmeccanici: cortei a Milano, Firenze e Napoli
Protesta di otto ore dei metalmeccanici, con tre manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli, promosse da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, per chiedere a governo e imprese di mettere al centro il lavoro, l’industria, i salari, i diritti.
Il corteo di protesta dei metalmeccanici di Milano è partito questa mattina alle 9 da porta Venezia, destinazione piazza Duomo. Le richieste principali sono: una nuova politica industriale, e, un piano di investimenti pubblici nelle infrastrutture materiali e sociali e una riforma fiscale che riduca la tassazione su lavoratori e pensionati.
“Il governo fa un po’ come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave”. Lo ha detto Marco Bentivogli, segretario Fim-Cisl, durante la manifestazione a Milano. “Basta condoni fiscali e sussidi, bisogna far ripartire il Paese con equità e giustizia”, ha aggiunto Bentivogli.
A Napoli in 10mila secondo Giuseppe Terracciano, segretario generale della Fim-Cisl Campania. Presenti anche il segretario generale Uil Carmelo Barbagallo e il segretario generale della Fiom Francesca Re David. In testa al corteo i lavoratori della Whirlpool di Napoli e uno striscione unitario con le tre sigle sindacali.
Le parole di Barbagallo: “A Napoli, Firenze e Milano c’è una grandissima manifestazione dei metalmeccanici per rilanciare l’industria nel nostro paese. Il sindacato si sta occupando dei problemi del paese, vorremmo che anche il governo lo facesse. Che convocasse sono recati per parlare della piattaforma che abbiamo presentato, di come rilanciare l’economia, investimenti pubblici e privati, il mezzogiorno in questo paese per non essere palla al piede per il resto del paese. Il paese è fermo e noi vorremmo fare la nostra parte. Il governo batta un colpo”.
Anche a Firenze circa 10mila le tute blu. Dietro lo striscione che ha aperto il corteo, hanno preso posto i segretari regionali di Fim, Fiom e Uilm, il sindaco di Firenze Dario Nardella, e il Presidente della Regione toscana Enrico Rossi. Alla manifestazione partecipano la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, e Gianna Fracassi segretaria confederale della Cgil.
Gianna Fracassi, vice segretaria generale e segretaria confederale della Cgil dal corteo fiorentino dei metalmeccanici, non esclude lo sciopero generale: “Valuteremo. Questa manifestazione è la preparazione di quella che faremo la settimana prossima a Reggio Calabria, la seconda manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil: se non avremo risposte valuteremo qualunque tipo di intervento successivo, anche lo sciopero generale. Non lo escludiamo”.
“Abbiamo delle proposte e delle idee – ha aggiunto Fracassi -, le abbiamo già spiegate a questo Governo a partire da ottobre, però non risponde, sembra quasi inerte. È una fase di stallo che ormai dura da mesi, e questo è inaccettabile per il lavoro”.
Per Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl: “Va cambiata drasticamente la linea economica del governo. Più investimenti – ha detto – nelle infrastrutture, sbloccare finalmente le infrastrutture, quelle medie e quelle grandi bloccate dal governo almeno per quest’ultimo anno, e investimenti su innovazione, su ricerca, su formazione”.
“Siamo assolutamente preoccupati per come sta andando il nostro paese: crescita zero, meno investimenti, cala drasticamente da tanti mesi la produzione industriale. Rischiamo di buttare via i tanti sacrifici fatti dagli italiani e dalle italiane in un lungo periodo di crisi. Era ripartita la crescita e lo sviluppo del paese: scelte economiche sbagliate del governo stanno portando drammaticamente di nuovo l’asticella in basso, questo non è accettabile”, ha aggiunto la Furlan.
Alcune centinaia di lavoratori metalmeccanici aderenti alla Fismic si sono dati invece appuntamento questa mattina in piazza Castello a Torino, sotto la sede della Regione per sfilare in corteo fino sotto il palazzo comunale. “Uno sciopero contro le politiche del governo, per il taglio del cuneo fiscale, per l’occupazione giovanile “€ spiegano i manifestanti €”ma anche per chiedere interventi a favore della famiglia e finanziamenti alla scuola”.