‘Shrinkflation’ è allarme in Italia: le associazioni dei consumatori si appellano all’Antitrust
La magistratura e l’Antitrust dovranno indagare proprio su questo, dopo che le associazioni dei consumatori hanno presentato un esposto a 104 procure in tutta Italia chiedendo di aprire indagini volte a verificare se questa prassi, possa costituire fattispecie penalmente rilevanti, dalla truffa alla pratica commerciale scorretta. Nell’esposto si chiede tra l’altro, di sentire il presidente dell’Istat, il Mise, il Mef, Federalimentare e le principali multinazionali italiane in modo da poter acquisire elementi sul fenomeno.
L’allarme del Codacons: “I consumatori tendono ad essere sempre sensibili al prezzo ma potrebbero anche non notare piccoli cambiamenti nella confezione o non fare caso alle indicazioni, scritte in piccolo, sulle dimensioni o il peso di un determinato prodotto”.
In cosa consiste la shrinkflation. In pratica il prezzo del prodotto resta esattamente lo stesso, anzi in alcuni casi registra anche un leggero aumento, mentre allo stesso tempo, la confezione risulta leggermente più piccola, o risulta contenere un quantitativo inferiore di prodotto. Una strategia messa in atto dalle aziende per far quadrare i bilanci in tempi di difficoltà economica ma che, inevitabilmente, penalizza i consumatori e crea una sorta di ‘inflazione occulta’.
Le strategia delle aziende. Un cambio di packaging deve mettere in allerta il consumatore perché spesso, dietro questa novità, si cela l’intento di rendere meno evidente al consumatore, la riduzione del quantitativo di prodotto e al contempo quello di rendere lo stesso, più accattivante per l’acquisto.
Il fenomeno della “shrinkflation” si è intensificato in particolare a seguito dell’esplosione dei costi della bolletta energetica, in conseguenza soprattutto del prezzo del gas e ai conseguenti rincari dei costi del trasporto merci che in Italia per il 70%, viaggia ancora su gomma.