Spiraglio di Salvini sul deficit ma i fondamenti della manovra non cambiano
Nessun cambiamento ai fondamenti della manovra ma il 2,4% del rapporto deficit/Pil potrebbe non essere più intoccabile. Il governo, all’indomani della cena tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’economia Giovanni Tria e i vertici europei a Bruxelles, apre dunque alla possibilità di ritoccare la percentuale alla base della possibile procedura di infrazione, anche se di poco. Almeno questo è ciò che sostiene il vicepremier Matteo Salvini. “Penso nessuno sia attaccato a quello, se c’è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2, il 2.6. non è problema di decimali, è un problema di serietà e concretezza”, ha spiegato il ministro dell’Interno in un’intervista all’Adnkronos.
Dalle parole di Salvini emerge che il governo, in generale, non è intenzionato comunque a modificare i fondamenti della manovra. Ok a qualche decimale sul rapporto debito/Pil ma l’importante è confermare le riforme su pensione, lavoro e aiuti alle imprese. Su tutte la riforma della legge Fornero, la cosiddetta “quota 100” che, assicura il vicepremier leghista, non slitterà. “Io credo che già da febbraio i primi italiani possano usufruirne”.
Qualche dubbio in più, invece, sul reddito di cittadinanza. Sul tema infatti Lega e M5s non convergono del tutto. “L’importante – ha detto Salvini – è legare la misura al mondo del lavoro, assolutamente al reingresso nel mondo del lavoro. Il reddito di cittadinanza si potrebbe anche legare direttamente alle imprese: ci sono allo studio diverse opzioni”
Il premier Giuseppe Conte, che parla di “clima buono” e “fiducia reciproca” con Bruxelles, fa intanto sapere: “aspettiamo approfondimenti della Ragioneria e del Mef”. C’è attesa per un vertice di governo. Mentre il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ribadisce la volontà di dialogo: “Buxelles non è in guerra con l’Italia”.